Addio Omobono Marini: era lo storico fornaio di via Solferino

Rilevò l’attuale negozio nel 1956, questo mercoledì il funerale in Sant’Alessandro
Una vita di lavoro. Omobono Marini
Una vita di lavoro. Omobono Marini
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Via Solferino e la città salutano Omobono Marini, storico fornaio che l’altra notte è mancato dopo una vita dedicata a un’attività amatissima e alla famiglia, due dimensioni che per lui erano una sola. Marini era nato nel 1924 a Isola Dovarese, in provincia di Cremona, e a 12 anni si era trasferito nella vicina Asola.

Qui aveva cominciato a fare il fornaio per dare sostegno alla numerosa famiglia. Il salario consisteva in un chilo di pane al giorno, preziosissimo per le sette bocche da sfamare che c’erano a casa. Durante la Seconda guerra mondiale, l’acquisito mestiere lo aveva fatto destinare al servizio di vettovagliamento dei soldati, che lo aveva portato in varie sedi, da Mantova a Napoli, da Cuneo a Bolzano.

Nel 1953 la sua famiglia si trasferì a Brescia e nel maggio dello stesso anno Omobono sposò la fidanzata Elena, da allora sempre al suo fianco.

Nel 1956 Marini rileva la forneria di via Solferino. È l’inizio di una storia che continua ancora oggi e che s’intreccia con quella del quartiere dove all’epoca c’era l’ortomercato, brulicante di grossisti dall’alba di ogni giorno, come il signor Omobono ricordava pochi anni fa in un’intervista al GdB.

Marini lascia la moglie Elena, i figli Marinella e Mauro, nipoti e pronipoti.

La camera ardente è in Poliambulanza, il funerale sarà celebrato questo mercoledì, alle 10.30, nella parrocchiale di Sant’Alessandro.

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