Addio al professor Marini, portò la Neurochirurgia al Civile
È morto all’età di novant’anni il professor Giovanni Marini fondatore della Neurochirurgia a Brescia e pioniere della Neurochirurgia italiana.
Dopo la laurea, conseguita giovanissimo all’Università statale di Milano, Giovanni Marini trascorse cinque anni alla prestigiosa Columbia University di New York. Tornato in Italia, lavorò ed insegnò a Milano fino al 1970, quando si trasferì a Brescia per dare letteralmente vita alla Clinica Neurochirurgica. Erano gli anni in cui furono istituiti i primi corsi universitari mentre si preparava il terreno all’istituzione dell’Università degli Studi, avvenuta ufficialmente nel 1982.
Anni in cui venne edificato il Policlinico Satellite strettamente collegato all’Ospedale Civile e sede, per molti decenni, della maggior parte delle Cliniche universitarie convenzionate con l’ospedale pubblico. Sede, anche, della Neurochirurgia diretta dal professor Marini fino all’ottobre 2002.
Giovanni Marini, colto ed elegante, si affacciò al nuovo Millennio facendo crescere la Clinica in anni non facili. All’epoca - parliamo di mezzo secolo fa - gli strumenti tecnologici a disposizione anche dei neurochirurghi erano infatti molto limitati. Per questo la delicatezza dell’area di interesse della disciplina - cervello, colonna vertebrale e nervi - richiedeva una grande cultura medica ed un’impeccabile abilità manuale. Negli ultimi anni la Neurochirurgia si è molto modificata: raffinate tecnologie permettono di trattare molte malattie prima difficilmente curabili. Uno sviluppo cui Giovanni Marini ha guardato con interesse anche dopo aver lasciato la Clinica Neurochirurgica. Ha continuato ad occuparsene e a discuterne, con il suo tratto gentile e raffinato da uomo del Novecento.
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