Addio a Roberto Cucchini, sindacalista per la pace e i diritti

Si è spento a 74 anni: dalla OM all’Archivio storico della Cgil. Intellettuale onesto e ricercatore
Roberto Cucchini era nato il 7 febbraio 1947 - © www.giornaledibrescia.it
Roberto Cucchini era nato il 7 febbraio 1947 - © www.giornaledibrescia.it
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«In questo luogo il 28 maggio 1974 non è successo niente». Il 17 novembre del 2010 appose questo cartello sulla stele della Strage di piazza Loggia. Un gesto di protesta, mite e civile com’era nella natura dell’uomo, contro la sentenza che il giorno prima aveva mandato assolti gli imputati dell’eccidio. Una richiesta di verità e giustizia, gridata fin da quel 28 maggio in cui fu tra i 102 feriti.

Roberto Cucchini, 74 anni, è morto ieri dopo una lunga malattia. Pacifista, ambientalista, ricercatore storico, dipendente della OM prima e responsabile dell’Archivio storico della Cgil poi, Cucchini ha vissuto un pezzo di storia della sinistra militante bresciana. Fu tra i fondatori del Manifesto a Brescia. Da sempre si è impegnato nelle lotte del Movimento non violento.

Una persona limpida, buona, che sosteneva le sue idee con la forza del dialogo. Impiegato tecnico nell’ufficio attrezzature della OM, approda presto alla Cgil, dove cura l’Archivio storico. Si occupa della politica culturale della Camera del lavoro, coniugando l’impegno sindacale, il lavoro intellettuale e quello politico. Rigoroso, paziente, mai settario. Per anni è anche volontario alla Caritas di San Faustino.

Le sue battaglie anti militariste lo portano a scelte radicali. Nel maggio del 1999 si dimette dalla Cgil per protesta contro l’appoggio dei sindacati all’attacco contro la Serbia di Milosevic. Presidente del Consiglio è Massimo D’Alema. «Il sindacato opera sempre per un compromesso: è la sua ragione di esistere», scrive al segretario generale Sergio Cofferati. «Ma ci sono problemi sui quali questo principio non può e non deve essere praticato: la guerra e le armi rappresentano questa frontiera invalicabile, ciò su cui non è possibile transigere».

Cucchini è autore di volumi di carattere storico: «I soldati della buona ventura: militanti antifascisti bresciani nella guerra civile spagnola», «Tira la riga dritta sebbene in cinquecento... Storie di vite e di lavoro di mondariso nella bassa bresciana». La sua ultima ricerca, condotta quando la salute già era precaria, è la banca dati elaborata per l’Aned con 417 biografie di deportati politici bresciani, militari, ebrei, partigiani. Una indagine che sintetizzata la sua passione per la storia, il rispetto per ogni vita umana, l’anelito alla giustizia. Roberto Cucchini riposa nella camera ardente della Domus.

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