Addio a Pierangelo Rubagotti, il senzatetto divenuto operatore del Rifugio Caritas

Aveva conosciuto la strada, poi il riscatto aiutando chi come lui era finito ai margini. La sua storia scelta per una campagna nazionale Cei
Pierangelo Rubagotti, l'ex senzatetto divenuto operatore al Rifugio Caritas - New Eden Group © www.giornaledibrescia.it
Pierangelo Rubagotti, l'ex senzatetto divenuto operatore al Rifugio Caritas - New Eden Group © www.giornaledibrescia.it
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È morto la scorsa notte all'età di 70 anni Pierangelo Rubagotti, la cui storia era divenuta esemplare, al punto da essere inclusa nella campagna nazionale per l'8xMille di Caritas nel 2016. Perché la sua era una storia insolita: quella di un senzatetto che aveva saputo fare della sofferenza vissuta sulla propria pelle uno strumento per aiutare chi come lui si è ritrovato ai margini, divenendo operatore del Rifugio Caritas di Brescia per i senzatetto.

Dal 1998 aveva conosciuto la strada, il freddo, la fame. Ma anche i tanti volti della solidarietà bresciana: «Le Ancelle della Carità che ci consegnavano i sacchetti con il pane, la mattina. Quella di chi mi ha accolto nella propria casa. I servizi sociali. E poi il Camper Emergenza della Caritas, la mensa Menni, i dormitori». Infine, ha trovato un'opportunità di riscatto e persino di restituzione di quanto ricevuto.

Pierangelo Rubagotti non faceva sconti a se stesso: di quella sua vita non priva di asprezze si assumeva ogni responsabilità, concedendosi semmai qualche attanuante davanti alla sfortuna. Ma lui, ex sessantottino «sinistrorso o sinistrato» come scherzosamente si autodefiniva, non aveva trascurato di aggrapparsi a quella mano tesa che gli veniva dal mondo cattolico, dalla Caritas. E nell'organizzazione solidale aveva trovato la sua nuova dimensione, come operatore che accoglieva altri senzatetto e li confortava, consapevole più di chiunque altro dei bisogni - concreti e psicologici - di chi vive per strada.

Legato alla figura di don Giovanni Marchina, che tra i primi negli anni '90 lo aveva incontrato tra i tanti che trovavano nelle stazioni e nelle fabbriche abbandonate un rifugio dal freddo, nel 2017 era stato scelto come Personaggio dell'Anno dal Cinefotoclub di Brescia, proprio per la sua eccezionale storia di riscatto. Una storia che aveva a più riprese raccontato anche a Teletutto nelle serie di interviste intitolate «Storie di Bene» che vi riproponiamo di seguito in questa stessa pagina.

I funerali saranno celebrati questo lunedì, 18 luglio, nella parrocchiale di S. Faustino in città alle 10. E di certo saranno molti tra quegli ultimi che aveva conosciuto, incontrato e poi contribuito a salvare, che vorranno rendergli l'estremo saluto.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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