Addio a Mosconi, imprenditore illuminato
Un uomo che si è fatto da solo, un imprenditore illuminato, con una visione che ha cambiato il volto di un paese. Flero piange la scomparsa di Severino Mosconi (per tutti Severo), che ha letteralmente trascinato il paese in una nuova fase. Originario della Volta, si trasferisce giovanissimo nel paese dell’hinterland: fondamentale l’esperienza all’oratorio con don Ferdinando Pezzotti, per Severino una vera e proprio scuola di vita.
Mosconi era del 1926: dopo aver passato l’adolescenza a Flero ed essersi sposato con la moglie Costanza, fonda nel 1961, insieme a Domenico Bogarelli, l’Omb, diventata negli anni un vero e proprio punto di riferimento per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti. «Mosconi ha avuto un grandissimo merito: una lungimiranza fuori dal comune, ha letteralmente creato la zona industriale di Flero, creando posti di lavoro, aiutando centinaia di persone - ha commentato il sindaco Pietro Alberti - nonostante non sia nato in paese ha rappresentato per tutta la comunità un vero e proprio pilastro, tutti noi dobbiamo essergli grati».
Un uomo di cultura, ha pubblicato anche un prezioso volume in cui è racchiusa tutta la storia di Flero del Novecento. Nonostante i vari spostamenti per lavoro, Mosconi è rimasto un flerese doc. Preziosa per lui l’esperienza nella Cisl durante gli anni alla Om, come raccontò lui stesso, diventato imprenditore, «con i miei lavoratori non ho mai avuto bisogno del sindacato, discutevo con loro come avevo imparato alla Cisl».
Lo piangono la moglie e i figli Pinuccia e Alberto (un terzo figlio, Mario, è venuto purtroppo a mancare anni fa). Il 5 aprile ci sarà una messa alla parrocchia della Volta per ricordare il primo mese della morte di Severo Mosconi: imprenditore, uomo buono, capace, che ha portato i suoi prodotti in tutto il mondo e che ha dato lustro non solo a Flero, ma a tutta Brescia.
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