Addio a Massimo Reali, simbolo della forza nella malattia

Ex militare dell'Arma, era affetto da sla: era conosciuto in tutta Italia per la sua attività di testimonianza
Massimo Reali fuori dal Comune di Gussago il 26 settembre 2021 - © www.giornaledibrescia.it
Massimo Reali fuori dal Comune di Gussago il 26 settembre 2021 - © www.giornaledibrescia.it
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Si svolgeranno giovedì 24 alle 10 nella parrocchiale di Santa Maria Assunta i funerali di Massimo Reali, scrittore ed ex carabiniere, affetto dalla Sla, diventato bandiera di chi soffre e affronta le malattie con la gioia di conquistare un altro splendido giorno di luce.

Massimo, 57 anni, ha avuto gravi problemi cardiaci nelle ore scorse ed è morto al Civile. Padre di due ragazzi, militare dell'Arma - della quale si sentiva sempre, profondamente, parte - abitava a Navezze di Gussago, con la madre Carmela, 81 anni, che lo ha accudito amorevolmente per anni.

Noto in tutta Italia per i suoi scritti intensi dedicati alla forza che consente di vivere con la malattia, sosteneva con la sua attività di testimonianza e di scrittura anche il Nemo di Gussago, sede bresciana del Centro Clinico NeMO, eccellenza multidisciplinare per la presa in carico delle malattie neurodegenerative e neuromuscolari, come la sclerosi laterale amiotrofica (Sla), l’atrofia muscolare spinale (Sma) e le distrofie muscolari.

«Ho conosciuto Massimo di persona il 26 settembre in occasione dell’accensione della luce verde al comune di Gussago per l’inaugurazione del centro Nemo, avvenuta il 28 settembre. – dichiara Elodea, cantante gussaghese in prima linea nella lotta alla Sla, malattia che le aveva portato via l’anno scorso la madre -. Mi ha detto che era felice di conoscermi finalmente: aveva una luce negli occhi che mi hanno perforato l’anima».

E aggiunge: «Ricordo il suo discorso al centro Nemo e non ho trattenuto le lacrime alle sue parole anche per la forza che ha lanciato agli altri malati di sla. Lui e mia mamma si conoscevamo perché hanno lavorato insieme … inutile dire che ha lasciato un vuoto che proveremo a colmare con il suo libro e le sue parole che resteranno indelebili per sempre».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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