Addio a Adelio Terraroli, deputato e segretario bresciano del Pci

La scorsa notte è morto al Civile di Brescia, dove era ricoverato per una malattia con cui combatteva da tempo, Adelio Terraroli.

Avrebbe compiuto 90 anni il prossimo luglio. Terraroli fu segretario provinciale bresciano del Partito Comunista Italiano dal 1960 al 1968, per il quale fu tra i seggi di Montecitorio per tre legislature, divenendo tra il 1970 anche segretario dell'Ufficio di presidenza della Camera dei Deputati. Fu anche consigliere comunale in Loggia e quindi consigliere regionale. 

La sua figura e il suo impegno politico sono da quasi mezzo secolo legati anche ad una drammatica circostanza: Terraroli doveva intervenire sul palco della manifestazione in atto in piazza della Loggia il 28 maggio 1974, proprio dopo Franco Castrezzati, il sindacalista le cui parole furono brutalmente interrotte dall'esplosione della bomba.

La strage negò la parola ad Adelio Terraroli in quel giorno terribile, ma non fermò affatto la sua dedizione alla cosa pubblica e il suo impegno antifascista. Tanto da meritargli tre anni or sono il riconoscimento del Grosso d'Oro, che la Loggia - e con essa la collettività di bresciani - gli ha tributato nel 2018 e che lui stesso volle dedicare proprio a tutte le vittime della strage e a tutta la città per aver saputo resistere e chiedere giustizia.

Una giustizia arrivata tardiva ma che Terraroli ha avuto tempo di conoscere prima della scomparsa, sopraggiunta nelle scorse ore. Terraroli lascia la moglie Amedea e i figli Monica e Valerio (storico dell'arte molto noto nel Bresciano, docente universitario e autore di prestigiose pubblicazioni), oltre ai nipoti.

La camera ardente di Adelio Terraroli è allestita presso l'obitorio dell'Ospedale Civile, mentre i funerali si terranno lunedì alle 12.30 al tempio crematorio del cimitero di Sant'Eufemia.