Acqua, l’Ato di Brescia apre il suo «tesoretto»: 11 milioni per alleggerire le bollette

Ecco il Bonus idrico locale, andrà a 33mila famiglie. E 10 milioni d’investimenti non «caricati» sulle tariffe
FONDO PER RIDURRE LE BOLLETTE
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L’Ato mette in campo il proprio «tesoretto» per alleggerire le bollette dell’acqua. Oltre undici milioni di euro che saranno spesi in parte per erogare un bonus idrico provinciale a 33mila famiglie, quelle con i redditi più bassi che già percepiscono il bonus sociale nazionale. E in parte per finanziare gli investimenti su acquedotti e fognature, andando quindi a ridurre l’impatto di questi lavori sulle tariffe.

L’acqua non pesa sui bilanci dei bresciani quanto le bollette di energia elettrica e gas. Ma gli investimenti messi in campo in questi anni hanno comunque portato ad un rincaro delle tariffe. Il «prezzo» dell’acqua è infatti legato ai lavori effettuati dai gestori (Acque Bresciane, A2A, Asvt) per realizzare acquedotti, fognature e depuratori. In sostanza in bolletta non si paga l’acqua in sé, ma gli investimenti per captarla, portarla nelle case dopo averla resa potabile, raccogliere gli scarichi e depurarli prima di restituirli a rogge e fiumi.

Brescia ha bisogno di grossi investimenti, visto che la media provinciale delle perdite resta attorno al 40% e ci sono ancora troppi Comuni in infrazione europea per la mancata depurazione (Brescia è maglia nera in Lombardia) con il rischio di salatissime multe da parte di Bruxelles. Il Piano investimenti 2020-2023 approvato dall’Ato vale 430 milioni di euro. Il meccanismo che stabilisce le tariffe dell’acqua si chiama «full recovery cost» e prevede che, al netto di possibili contributi pubblici, gli investimenti vengano ripagati dalle tariffe, stabilite dall’autorità nazionale Arera, e pagate dai cittadini. In sostanza rispetto al 2019, nel 2023 le tariffe cresceranno - in base al proprio gestore - tra il 5% e il 20,5%.

Strategia

L’Ufficio d’Ambito di Brescia, l’azienda speciale della Provincia che governa il ciclo idrico bresciano, non ha risorse proprie. Ma, tra contributi e proventi finanziari, negli anni ha messo da parte un tesoretto che vale quasi 20 milioni di euro, chiamato «fondo investimenti futuri». «In accordo con la Provincia - spiega il presidente dell’Ato Aldo Boifava - abbiamo ritenuto che fosse il momento opportuno per spendere questa risorse, viste da un lato la necessità di investimenti del territorio, dall’altro i rincari che stanno colpendo le famiglie in vari ambiti, dalla spesa al riscaldamento».

Il cda dell’Ato, precisa il direttore Marco Zemello, ha quindi licenziato un pacchetto di tre interventi che vale in tutto 14,5 milioni di euro: bonus idrico (1 milione), investimenti (11,5 milioni, di cui 1,5 per la Valcamonica) e il progetto Skytem (2 milioni), un innovativo sistema per individuare tramite un grande scanner installato su un elicottero, nuovi bacini idrici sotterranei da cui pescare l’acqua per gli acquedotti, cosa quanto mai opportuna vista la siccità che accompagna le ultime stagioni.

Bonus

Dal 2016 esiste il «bonus sociale idrico», istituito dal Governo per aiutare le famiglie «in condizione di disagio economico». Nel 2020 questo bonus è stato erogato a 10.911 famiglie bresciane (35.807 utenti) per un valore di 615mila euro. Arera ha però stimato che solo un terzo di chi ha diritto all’agevolazione abbia fatto domanda. Dal 2021 il bonus è diventato «automatico»: basta compilare la Dichiarazione sostitutiva unica ai fini Isee e chi ha un’indicatore sotto gli 8.265 euro (o almeno 4 figli a carico o il reddito/pensione di cittadinanza) ottiene il bonus in bolletta. In sostanza nel Bresciano i beneficiari potenziali salgono a 33.064 famiglie, 108.606 persone.

Ora l’Ato si aggiungerà a questo meccanismo, con un proprio bonus una tantum di 10 euro a persona, spiega Zemello. Il budget per l’operazione è dunque di poco più di un milione. Le prime simulazioni dicono che una famiglia di 3 persone che consuma 100 metri cubi d’acqua l’anno paga una bolletta di 197,5 euro (+ Iva): 88,5 sono coperti dal bonus sociale, 30 dal nuovo bonus Ato. La spesa di ridurrà così a 79 euro l’anno.

Investimenti

L’altra mossa per alleggerire indirettamente le bollette, è quella delle risorse destinate agli investimenti: 10 milioni di euro, 5 per coprire gli interventi di A2A Ciclo Idrico, 4 per quelli di Acque Bresciane, 1 per Asvt. «Si tratta di interventi sulle reti, acquedotto e fognatura, che saranno realizzati nel 2022» spiega Zemello. Nessuna grande opera, ma tanti piccoli interventi per migliorare da subito il servizio. In tutto, l’elenco dei lavori conta 350 cantieri che interesseranno tutti i Comuni: «Il budget copre il 50% dei costi previsti sulle reti nel corso del 2022» spiega Zemello. Grazie a questo contributo, sulle bollette dei cittadini non saranno caricati 10 milioni di euro. C’è anche un milione e mezzo destinato alla «ribelle» Valcamonica (vorrebbe un Ato camuno): qui la gestione è per lo più comunale e i sindaci dovranno dimostrare di avere progetti pronti per spendere le risorse e rendicontare le loro spese.

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