Acqua alle 300 fontane di Brescia, costi da rivedere

Il piano di riattivazione del Comune riguarda circa 300 punti acqua che si trovano nei parchi pubblici e diverse fontane monumentali
Fontane riaperte in città
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Con la primavera si risvegliano anche fontane e fontanelle della città, tornate in questi giorni a zampillare per il piacere di bresciani e turisti.

Il piano di riattivazione del Comune riguarda circa 300 punti acqua che si trovano nei parchi pubblici e diverse fontane monumentali: otto di queste - tra le quali quelle di piazza Repubblica e piazza Paolo VI - sono già funzionanti, mentre per altre è questione di giorni.

Alcune delle fontane in fase di riapertura non «cantavano» da anni, come quella di piazzetta Sant’Alessandro. Delle 96 fontane monumentali della città, però, soltanto 50 sono funzionanti. Per le altre è necessaria una ristrutturazione, rispetto alla quale si stanno valutando i costi.

 Rivedendo gli accordi con A2A sull’importo delle bollette destinate al Comune: «Abbiamo chiesto ad A2A - spiega ancora il sindaco Del Bono - di venire incontro alla città non facendo pagare l’acqua delle fontane, che è un bene pubblico. È una partita ancora aperta, che però si chiuderà inevitabilmente in modo positivo». Al centro della partita c’è, in particolare, l’abbattimento dei costi almeno della metà, in modo che l’Amministrazione comunale arrivi a pagare alla multiutility soltanto la gestione e la manutenzione delle fontane per un importo massimo di 350 mila euro.

In corso di valutazione anche il risparmio dell’acqua stessa: «L’idea è di ampliare il sistema a elettrificazione delle fontane - ha spiegato l'assessore al Lavori pubblici Valter Muchetti - un percorso che i tecnici del settore edilizia monumentale stanno già valutando».

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