Aci Brescia senza commissario, Favara se ne va
Dieci giorni. Un soffio. Il generale Baldassarre Favara si è dimesso da commissario straordinario dell'Aci di Brescia a meno di due settimane dal suo ingresso ufficiale negli uffici di via Enzo Ferrari, avvenuto il 15 ottobre. La conferma dell'addio all'incarico arriva dal ministero del Turismo, che aveva nominato Favara in seguito alle dimissioni del prefetto Vincenzo Grimaldi. Non sono state rese note le motivazioni, non trovano conferma le indiscrezioni che parlano di motivi di salute. Roma dovrà trovare un successore in tempi rapidi, ma per ora mancano indicazioni sulle prossime mosse ministeriali.
Sta di fatto che per l'Automobile club bresciano non c'è pace. Grimaldi era stato indicato dal ministro Gnudi il 10 luglio scorso come commissario «per criticità amministrativa», ovvero per i debiti che pesavano sul bilancio dell'ente. Archiviata la presidenza di Aldo Bonomi, a Brescia si era aperta una fase di verifica dei conti dell'Aci locale con un occhio alla macchina organizzativa delle Mille Miglia del 2013. A sorpresa, però, Grimaldi ha lasciato agli inizi di ottobre perché non riteneva giustificato il suo incarico. In precedenza aveva presentato al ministro Pietro Gnudi una relazione in cui riferiva che dall'esame dei conti emergeva «la sussistenza delle condizioni di riequilibrio finanziario».
Nonostante il parere di Grimaldi, e nonostante un'ordinanza del Tar che chiedeva di rivedere la scelta, l'Aci nazionale prima e il Ministero del Turismo poi hanno stabilito che il commissariamento dovesse proseguire, aprendo la strada all'arrivo di Favara. Durante il suo breve mandato, il generale dei carabinieri in congedo ha dato l'autorizzazione all'apertura delle iscrizioni all'edizione del 2013 della Freccia Rossa, curata dalla società 1000 Miglia Srl, interna all'Aci Brescia.
Poi l'addio, che a questo punto apre nuovi problemi organizzativi, mentre restano calde le questioni giudiziarie attorno all'ente di via Ferrari. In primis, si attende la sentenza del Tar sul ricorso presentato da Aldo Bonomi e dai membri del consiglio esautorato. I giudici hanno deciso nei giorni scorsi di nominare un esperto che esamini i conti dell'Aci e valuti la sussistenza delle ragioni del commissariamento. I risultati della perizia dovranno essere depositati da Daniela Salvioni, ordinario di Economia aziendale all'Università degli Studi di Brescia, entro il 30 novembre, in modo che nell'udienza del 19 dicembre il tribunale amministrativo prenda una decisione di merito.
Nel frattempo, la Meet Comunicazione di Alessandro Casali, organizzatrice delle ultime cinque edizioni della corsa, ha presentato un ricorso contro la 1000 Miglia Srl. Nel verbale di costituzione della società destinata a gestire in house la Freccia Rossa per l'Aci, sarebbe riportata una data postuma a quella del commissariamento. Seconto la tesi di Casali, l'atto fondativo sarebbe nullo. Una novità che rischierebbe di (ri)mettere in discussione l'organizzazione dell'evento.
Emanuele Galesi
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