Abuso d’ufficio, in gennaio il processo all’ex rettore Pecorelli
Sarà processato il 25 gennaio del prossimo anno per abuso d’ufficio. Sergio Pecorelli dovrà difendersi dall’accusa di aver utilizzato fondi destinati all’internazionalizzazione dell’Università degli Studi di Brescia per assumere Elisa Gregorini, l’ex segretaria particolare dell’allora ministra dell’Istruzione Maria Stella Gelmini, e destinarla alla gestione dell’ufficio suo e di quello del prorettore.
Dopo l’assoluzione con formula piena dall’accusa di truffa ai danni dello Stato per aver percepito bonus economici indebiti, l’ex magnifico rettore dell’ateneo bresciano, nonché presidente dell’Agenzia italiana del farmaco, dovrà tornare a breve davanti ai giudici. Questa volta non sarà solo: con lui, il 30 giugno dello scorso anno, sono stati rinviati a giudizio anche Enrico Periti, ex direttore generale dell’Università, ora in servizio a Salerno, e i tre docenti che formavano la Commisione che avallò l’assunzione della Gregorini.
Secondo gli inquirenti la scelta ricaduta su quest’ultima, già segretaria di Pecorelli all’Aifa, non avrebbe rispettato i requisiti di alta qualificazione, autonomia ed eccezionalità richiesti dalle norme. Una volta assunta, inoltre, la Gregorini, che ha percepito 60mila euro lordi in due anni, non sarebbe stata impiegata «per le finalità previste dalle procedure di assunzione». La dottoressa avrebbe svolto esclusivamente funzioni da segretaria di Pecorelli e non operato, come prevedeva il bando di assunzione, «per lo sviluppo e il consolidamento di relazioni pubbliche internazionali al fine di promuovere l’ampliamento geografico e istituzionale degli accordi di collaborazione finalizzati alla nuova mission dell’Ateneo e al suo progetto strategico Health&Wealth».
Nel corso dell’inchiesta che ha portato al rinvio a giudizio dell’ex rettore, gli uomini del Nucleo tributario della Guardia di Finanza, su ordine della procura della Repubblica di Brescia, portarono a termine diverse perquisizioni. Diversi gli accessi nel suo ufficio all’Università, ma anche nella sede dell’Aifa, che proprio nei giorni della notizia di questa indagine lo sospese per conflitto di interessi. Dell’assunzione di Elisa Gregorini, prima ancora che la procura della repubblica di Brescia, si erano occupati tanto l’ispettorato per la funzione pubblica presso la presidenza del Consiglio, secondo la quale l’Ateneo aveva fatto ricorso ad un uso improprio del contratto a tempo determinato, quanto la Corte dei Conti sull’eventuale profilo di incompatibilità della Gregorini all’incarico.
«Siamo sereni», ha detto l’avvocato Stefano Lojacono commentando la notizia del rinvio a giudizio di Pecorelli, suo assistito.
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