«Abbiamo ritrovato il suo portafogli»: truffa? No, tutto vero

«Signora, abbiamo trovato il suo portafogli». La coppia che ha suonato al campanello si è presentata con il portamonete smarrito e con tutto il senso civico che ognuno di noi spera di trovare nel prossimo. Eppure, stanti i numerosi casi di tentativi di truffa di cui ogni giorno si ha notizia, la fortunata residente di corso Magenta, sulle prime, ha temuto si trattasse proprio di un escamotage messo in opera da malintenzionati.

Tanto più che lo stesso condominio in cui vive la signora è stato teatro, poco più di un anno fa, di un furto tentato con la truffa dell'ascensore: quello il cui consumato copione prevede che un sedicente postino suoni alla vittima prescelta sollecitandola ad aprire prima e a scendere poi per ritirare un pacco, il tutto mentre un complice - confidando nella porta lasciata aperta nella fretta - si intrufola nell'appartamento incustodito e fa razzie di quanto trova. Il tutto mentre l'ascensore viene artatamente bloccato così da impedire alla vittima di rincasare.

Fatto sta che, inizialmente, la signora non ha aperto il portone ai due sconosciuti, lasciandoli attoniti al cospetto del campanello. Che, come fossero i postini di un grande classico hitchcockiano, sono tornati a far suonare. A quel punto, non senza qualche esitazione, la signora ha aperto. E la sua fiducia, stavolta, era ben riposta: la coppia ha prontamente reso il portafogli - smarrito nelle vicinanze - e così recuperato con tutti i documenti che custodiva. E la scena non è sfuggita all'obiettivo del fotografo Pierre Putelli dell'agenzia Neg.

Un episodio positivo che - a fronte dei molti casi di presenze fraudolente alla porta - testimonia come la cortesia e l'attenzione all'altro restino ancora una carta possibile.