AAA obiettori Caritas (ri)cercasi per la grande reunion
L’idea è quella di una grande festa, l’occasione per ritrovarsi, per condividere le esperienze passate ma anche per raccontarsi cosa si è poi fatto nella vita.
I destinatari sono tutti coloro che negli ultimi quarant’anni hanno fatto il servizio civile con la Caritas diocesana. La firma della prima convenzione tra lo Stato e la Caritas risale al 1976, da allora oltre 3.000 giovani hanno fatto servizio alle mense, dormitori, oratori, strutture di accoglienza e residenziali di ogni tipo.
La reunion è in calendario venerdì 26 maggio alle 20 al Brixia Forum di via Caprera 5 in città. Per favorire lo scambio e la socialità, spiegano gli organizzatori, la serata sarà condotta nella modalità del «word cafè».
In una cornice informale, seduti attorno a tavoli rotondi apparecchiati per l’occasione, gli invitati potranno ritrovare amici e compagni conosciuti durante il periodo di servizio, rievocare le loro esperienze e insieme condividere gli aspetti di valore di questa eredità. Il vescovo Luciano Monari sarà presente per ascoltare i racconti e ricordare l’importanza che questa storia ha avuto e può ancora avere per la Chiesa e per le comunità bresciane.
La proposta si sta però scontrando con problemi organizzativi, o meglio: ci sono difficoltà a contattare chi ha svolto il servizio civile. Come si può facilmente immaginare molti degli indirizzi a disposizione della Caritas diocesana sono datati (ovviamente) anche di decenni; nella maggior parte dei casi non ci sono né numeri di cellulari né indirizzi mail, ma soltanto numeri di telefono fisso, che poi è quasi sempre quello dei genitori.
L’invito alla serata è affidato al passaparola, a volantini-cartolina, a facebook. La partecipazione all’evento è gratuita. Si può aderire chiamando la Caritas (telefono 030/3757746), inviando una mail a reunion@caritasbrescia.it oppure compilando il modulo d’iscrizione sul sito www.caritasbrescia.it.
L’iniziativa è stata pensata come «ritorno alle radici, per dare ali» all’esperienza. Alla festa ci saranno i primi obiettori di coscienza al servizio militare insieme a chi ha affrontato il percorso di obiezione riconosciuto dalla legge 772 del 1972, altri che hanno svolto il servizio civile volontario dopo la fine dell’obbligo di leva nel 2005 e i più giovani, partecipi dell’esperienza innovativa dell’anno di volontariato sociale che coinvolge anche le donne e gli stranieri.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato