A2A, Ori Martin e Turboden insieme per la decarbonizzazione

Nell'acciaieria di Brescia verrà installata una pompa di calore innovativa: sarà attivata entro ottobre 2022
L'impianto dove è presente la pompa di calore - © www.giornaledibrescia.it
L'impianto dove è presente la pompa di calore - © www.giornaledibrescia.it
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A2A e Ori Martin rafforzano il patto per la decarbonizzazione, grazie anche all’aiuto di Turboden. Il recupero del calore di scarto industriale dell’acciaieria bresciana per alimentare la rete del teleriscaldamento cittadino, progetto avviato già nel 2016, si aggiorna all’insegna dell’innovazione e della tecnologia.

Il progetto prevede di portare su scala industriale la tecnologia innovativa di una pompa di calore LHP (Large Heat Pump) di ultima generazione, in grado di recuperare calore a bassa temperatura dal circuito di raffreddamento del forno elettrico in maniera efficiente.

La pompa di calore LHP sviluppata da Turboden (società del gruppo Mitsubishi Heavy Industries che fornisce soluzioni tecnologiche affidabili e collaudate per la valorizzazione delle fonti rinnovabili e per l'efficienza energetica, con sede a Brescia), si integra nel circuito già esistente potenziandolo e permettendo di recuperare ulteriore calore da immettere nella rete di teleriscaldamento cittadino.

Questa iniziativa, che prende il nome di «Heat-Leap», è stata promossa da Turboden, con la partnership ed il supporto del settore Project Funding di Csmt Gestione, ed è stato approvato e in parte finanziato dal programma LIFE, strumento di finanziamento dell'Ue per l'ambiente e l'azione per il clima.

Questo nuovo impianto verrà attivato entro ottobre 2022 e garantirà il recupero di 22 GWh in totale (pari al fabbisogno di 3.500 famiglie) e porterà ad una ulteriore riduzione di emissioni di gas serra (in particolare di CO2) di circa 5mila tonnellate all'anno grazie alla connessione con la rete di Teleriscaldamento.

La pompa fornirà una potenza termica di 6 MWt e sarà in grado di adattare il proprio funzionamento alle specifiche condizioni di processo, massimizzando il recupero energetico dall'impianto. Inoltre potrà regolare la temperatura di cessione del calore in funzione del fabbisogno specifico della rete di teleriscaldamento, fino ad un massimo di 120°C, un'importante innovazione rispetto alle massime temperature raggiungibili da questa tecnologia.

Future ulteriori applicazioni della tecnologia dimostrata verranno analizzate e studiate da Csmt nell'ambito del progetto HeatLeap, aprendo la strada alla replicabilità di una iniziativa che abbina in modo virtuoso impatto ambientale e sostenibilità economica ed energetica.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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