A2A, Mazzoncini: «Non abbiamo fatto extraprofitti»
La tassa sugli extraprofitti «ha avuto impatto marginale» per A2a «perché non ne abbiamo fatti». Sono parole dell’amministratore delegato Renato Mazzoncini, che oggi a Milano ha presentato l'aggiornamento del piano strategico 2021-2030 della società.
Mazzoncini ha spiegato che l’assenza di extraprofitti di A2a, questione di cui si è dibattutto anche a Brescia con riferimento al teleriscaldamento, «la si vede da confronto con i bilanci degli anni passati: per il 2022 sono qualche decina di milioni di euro».
Il biennio 2020-22
Mazzoncini ha fatto il punto sullo stato di salute della multiutility dicendo che la partenza del 2022 è stata caratterizzata da «qualche incertezza» a causa del caro energia, ma la prima metà dell’anno è andata comunque bene. «Poi la guerra ha creato uno scenario di grande incertezza e grande volatilità e probabilmente anche una serie di speculazioni alla fine dell'estate, con il prezzo dell'energia arrivato a 700 KWh, senza logica di mercato, e quindi abbiamo iniziato a introdurre un po’ di prudenza - ha spiegato -. Il risultato netto è stato un biennio chiuso bene, con 3,5 miliardi di investimenti, quindi certamente fieno in cascina per i nostri impianti di rinnovabili» ha continuato l'ad di A2a.
Rinnovabili
Ed è appunto sulle rinnovabili che la società intende puntare, ha detto Mazzoncini: «L'attuale situazione ha rafforzato la nostra convinzione sulle rinnovabili. Noi oggi siamo in una situazione in cui l'Italia ha l'assoluto bisogno di aumentare la sua autonomia energetica e quindi le nostre fonti autoctone sono l'acqua, l'aria, il sole e i rifiuti e su quelle bisogna lavorare. A2a lavora su tutte e quattro e quindi la direzione è quella».
Il prezzo del gas
Per quanto riguarda, infine, il prezzo del gas, la previsione di Mazzoncini è che sia destinato a rimanere volatile almeno fino al 2024. «La volatilità sul prezzo del gas ci sarà ancora sicuramente nel 2023 e nel 2024. Ci aspettiamo una normalizzazione nel 2025 - ha spiegato -, che si completerà nel 2026». A ottobre, ha ricordato l’ad di A2A, i prezzi sono stati particolarmente bassi «perché è stato il secondo più caldo dal 1800, con zero consumi, stoccaggi pieni ed esportazioni di gas nel Nord Europa. Eravamo a 30/40 euro al MWh e oggi siamo a 130. Era abbastanza ovvio che succedesse e credo che sia estremamente importante che l'Europa una qualche decisione la prenda per creare una capacità di acquisto comune. Con il gas a 120 euro - conclude - l'energia elettrica ne costa 240 per il 50% di dispersione. Per l'inverno prevediamo un prezzo dell'energia sopra i 250 euro, ma sicuramente sotto i picchi di 500 euro dello scorso agosto».
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