A Santo Stefano il Presepe vivente di Ome sfilerà per le vie del centro città

Partirà alle 15 il corteo composto da più di 100 figuranti che nel cortile del Broletto metterà in scena alcuni momenti della Natività
  • Alcune scene del presepe vivente di Ome
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Un corteo con più di cento figuranti si muoverà lungo corso Magenta per arrivare nel cortile del Broletto, fino alla capanna della natività di Gesù attorniata da scene di vita quotidiana degli artigiani di un tempo.

Prenderà così viva il tradizionale Presepe vivente del Gruppo Alpini del Comune di Ome che il 26 dicembre alle 15 verrà eccezionalmente proposto in città, in occasione di Bergamo Brescia Capitale italiana della Cultura 2023, con il patrocinio del Comune di Brescia. 

L’iniziativa è stata presentata questa mattina in Loggia alla presenza di Andrea Poli, assessore con delega alle Attività Produttive, al Turismo, all'Innovazione sociale ed economica e alla Transizione digitale del Comune di Brescia; Alberto Vanoglio, sindaco del Comune di Ome; Delio Biasutti, capogruppo degli Alpini di Ome. «È un onore che il nostro storico Presepe vivente torni a Brescia proprio quest'anno in cui la città è Capitale della Cultura. Fede, arte e tradizione si fondono in questa rappresentazione sacra che coinvolge da anni tanti cittadini, mirabilmente guidati dal Gruppo Alpini che con passione si dedica a tramandarla» ha dichiarato  Vanoglio.

La storia del presepe vivente

Il Presepe vivente del Gruppo Alpini di Ome è ogni anno proposto il giorno di Santo Stefano (patrono di Ome) e all’Epifania a Ome. È il 1986 quando gli Alpini di Ome, sotto la regia di Stefano Maiolini, realizzano il primo presepe vivente sul colle di San Michele, intorno alla Chiesa di San Michele del XV secolo che dal 1985 è custodita proprio dal Gruppo Alpini di Ome.

Più di cento figuranti narrano una summa biblica che parte da Adamo ed Eva, propone le principali figure dell’Antico Testamento fino a giungere alla corte di Erode con i soldati romani e infine la capanna con la natività di Gesù, con un folto gruppo di pastori con le pecore e i doni per il Bambinello e l’arrivo dei Magi a cavallo.

Intorno un piccolo villaggio di fabbri, mugnai, scalpellini e artigiani a fare da cornice come in un classico presepe. Costumi e scenografie sono stati realizzati negli anni da abili volontari e volontarie del paese che hanno a cuore questa tradizione, a partire dalle prime edizioni con Martina Buffoli e Alba Peli che hanno dato il via al lavoro. 

Oltre alla tradizionale rappresentazione a Ome, negli anni ci sono state alcune trasferte: 1987 all’esterno degli Spedali Civili di Brescia, 1989 ancora a Brescia, a Canton Mombello, 2000/2001 alla comunità di recupero Mondo X di Rodengo Saiano, 2014 in Castello a Brescia, 2016 in piazza Bra a Verona.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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