A ottobre nove treni in più in Lombardia e tornelli in stazione
Nove treni in più e una ventina di addetti, tra macchinisti e capitreno, da ottobre e altri 25 convogli nel 2019. Si tratta di treni usati, che «non verranno tolti ad altre Regioni». Così, con l’annuncio di un parco mezzi più numeroso, il nuovo piano industriale di Fs «riparte dalla Lombardia». Parola del neo amministratore delegato di Fs Gianfranco Battisti che - al termine del faccia a faccia di ieri con il presidente della Regione Attilio Fontana - ha garantito «l’immediata attuazione di un cambio di passo di Trenord, intervenendo su produzione, offerta e manutenzione» con l’obiettivo di offrire «standard più efficienti».
Quanti dei nuovi convogli riusciranno ad alleggerire o a migliorare le condizioni dei pendolari che viaggiano lungo la tratta bresciana, al momento, non è ancora stato stabilito. Per quanto riguarda il nuovo piano industriale, dal punto di vista operativo, l’architettura dell’offerta sarà ridisegnata a partire dalla variabilità della domanda, ovvero negli orari di picco: tra le 7 e le 9 e tra le 17 e le 19. L’obiettivo di Battisti è di rimodulare anche le tariffe: «Lavoreremo su modelli di prezzo differenti, in base alla domanda» ha precisato. Per un investimento complessivo, sui treni regionali, di 6 miliardi.
L’altro fronte aperto è quello della sicurezza, sul quale l’ad di Fs prospetta opere per 40 milioni di euro, un tesoretto nel quale sarebbe inclusa la rivoluzione dei varchi nelle stazioni (Brescia inclusa). Il riferimento è al grido d’allarme che il numero uno del Pirellone ha lanciato rispetto allo stato d’emergenza del trasporto ferroviario, condizioni più volte denunciate dagli stessi pendolari.
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