A Nave barriere e «galleria» per proteggere i rospi Bufo Bufo

Le hanno posate le Gev nella zona della pozza della Cocca. Di notte campagne di controllo
Le Guardie ecologiche sono al lavoro per salvare i rospi - © www.giornaledibrescia.it
Le Guardie ecologiche sono al lavoro per salvare i rospi - © www.giornaledibrescia.it
AA

Con la primavera alle porte è iniziata la migrazione in massa del Bufo Bufo. Il rospo comune, che trascorre l’inverno nei boschi, si sposta verso gli specchi d’acqua per riprodursi ed è qui che entra in gioco il prezioso lavoro delle Gev, le Guardie ecologiche della Comunità montana valtriumplina.

In Valtrompia sono tre i punti più densamente abitati dai rospi, che in questo periodo diventano «osservati speciali» affinché riescano a spostarsi in sicurezza dal bosco alle pozze d’acqua della Cocca, sul confine tra Nave e Lumezzane, di Sant’Onofrio e di Poffe.

Mentre questi ultimi non necessitano di attenzioni straordinarie, il discorso cambia per la pozza della Cocca, che si trova in territorio navense. Qui, dove si riscontra la popolazione più grande di Bufo Bufo, ormai da giorni le Gev sono impegnate a posizionare delle speciali barriere interrate alte circa 50 centimetri dette onduline (lo stesso materiale plastificato che viene impiegato per le tettoie) il cui scopo è favorire la migrazione in sicurezza degli animali, che altrimenti sono a forte rischio di investimento sull’asfalto.

«Quando i rospi giungono in prossimità di questa barriera, non riuscendo a superarla, si spostano lateralmente finché trovano il tubo di cemento creato appositamente e fatto correre sotto la strada - spiega il coordinatore delle Gev Giampietro Corti -. In questo modo viene evitato che attraversino in superficie rischiando di essere schiacciati dai veicoli».

Il lavoro dei volontari non si ferma qui. Se la luce del giorno viene inizialmente sfruttata per interrare le barriere, di notte a turno sono impegnati in campagne di monitoraggio, dato che la migrazione dal bosco alla pozza avviene proprio nelle ore notturne. Il tutto dura un mese. Questo lasso di tempo è utile anche per sondare l’andamento demografico dei Bufo Bufo e degli altri anfibi come tritoni e salamandre. In Valtrompia, come avviene anche in altre zone del Bresciano - il Sebino su tutte - le Gev compilano un report secondo quanto stabilito dalla legge regionale del 2008 sulla tutela della biodiversità.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato