A Gussago meno sagre estive e concorrenza per i ristoranti
Meno sagre e meno feste a Gussago per tutelare il lavoro dei ristoratori. È questa la scelta dell’Amministrazione locale: limitare le occasioni che possono creare concorrenza a ristoranti e bar, a quelle realtà che tanto hanno sofferto durante il periodo di pandemia.
Nonostante l’incombere dell’estate - con il procedere progressivo dei vaccini, e con numeri in termini di contagi che paiono ridursi di giorno in giorno - sia un richiamo per fiere e feste alla «pane e salamina» e rappresenti di per sé la voglia di stare all’aperto, ecco la scelta controcorrente del Comune.
Gussago vuol rimarcare la centralità del ruolo dell’enogastronomia e di una cultura slow food che non può prescindere dall’impegno decennale dei ristoratori, di quei lavoratori che proprio da questa estate potrebbero trovare giovamento, dopo mesi di limitazioni, chiusure, e di vacche magre. «Abbiamo passato effettivamente dei mesi molto difficili - ci spiegano alcuni ristoratori -; siamo sopravvissuti reinventandoci anche grazie alle consegne a domicilio o al cibo da asporto, che ci hanno permesso quantomeno di ripagare i costi enormi che gravano su chi ha deciso di restare aperto».
«È un buon segno quello dell’Amministrazione, un modo per cercare di tutelarci - ci raccontano i titolari di uno storico ristorante del posto -, limitando così quegli eventi estivi che tutti gli anni ci fanno una enorme concorrenza. Quest’anno sarebbe stato forse il colpo di grazia doversi contendere i clienti dopo un anno di sacrifici e rinunce». L’Amministrazione ha contattato tutte quelle realtà - associazioni, club sportivi, enti - che proprio d’estate animavano il territorio con eventi spesso di grande successo. «Abbiamo chiesto a queste persone - spiega il sindaco Giovanni Coccoli - di ridurre al minimo i giorni di festa, e di farlo in favore dei ristoranti e per i bar. Sono stati tutti comprensivi. Ci sarà la festa organizzata dall’oratorio di Gussago per accogliere il nuovo parroco».
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