A Gussago c’è una chiesa sotto la chiesa della Santissima
C’è una chiesa sotto la chiesa della Santissima. E non è un gioco di parole. L’archeologa Ivana Venturini ha partecipato in questi giorni allo scavo in una fase delicatissima dei lavori di restauro che stanno interessando l’edificio. E, nonostante tutti tengano le bocche cucitissime, la presenza della chiesa sotterranea è rilevabile dalle immagini, ma permane il riserbo in Comune riguardo alla scoperta tra Sindaco, assessori e volontari.
I lavori
La rimozione del pavimento della chiesa dell’antico monastero ha portato alla luce la base rocciosa su cui sorge l’edificio e, probabilmente, quella che sembra essere una chiesa precedente. Medievale o è ancora più antica? E cosa c’è sotto quelle due strutture di pietra in una cornice absidale scavata nella roccia?
Gli scavi sono stati molto profondi - fino alle condutture dell’acqua piovana nelle cisterne - e l’attesa del referto dell’archeologa sta creando notevole emozione, sia in cantiere che in Comune. Ci si chiede, peraltro, se la pavimentazione possa procedere come previsto o se la Soprintendenza - considerato il ritrovamento - possa imporre una revisione della copertura in quel punto.
L’esistenza di una chiesa rurale «in monte di Barbisono» nel territorio di Gussago è attestata per la prima volta da un’indulgenza del 1460 di papa Pio II «pro loco Trinitatis Gussagi», ma è evidente che essa potrebbe essere ben più antica. Della chiesetta, di giurispatronato della Comunità di Gussago, nulla si sa circa la data di costruzione, ma nel 1460 è detta «quasi reparata»: dunque già abbastanza vecchia da richiedere restauri.
Diciannove anni dopo Sisto IV ne decreta l’unione al convento bresciano di San Domenico, che voleva fare del «romitorio» una casa per evadere dalla città in tempi di «pestifera infirmitade» e per la villeggiatura nei periodi estivi. Nei secoli XVI-XVII i Domenicani, attivi a Gussago anche come inquisitori, sottopongono la Santissima a varie opere di adattamento: ampliano il nucleo abitativo e le strutture necessarie alla coltivazione della vite e alla raccolta di erbe medicinali e di legna. Modifiche sono apportate anche alla chiesa: sulla facciata romanica viene aggiunto un portico con colonne in pietra, mentre all’interno sono inseriti contrafforti sui quali si innesta una copertura a crociere.
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