A gennaio gli ex lavoratori di Caffaro Brescia inizieranno a lavorare in A2A

Due saranno in servizio con Aprica, altri due con A2A Ciclo Idrico. La società ha formalizzato le assunzioni
I lavoratori di Caffaro Brescia in sciopero fuori dal cancello di via Nullo il 3 maggio - Foto © www.giornaledibrescia.it
I lavoratori di Caffaro Brescia in sciopero fuori dal cancello di via Nullo il 3 maggio - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Gli annunci, le delusioni, le interminabili parentesi di vuoto. Alla fine, però, la buona notizia è arrivata anche per gli ex lavoratori di Caffaro, quelle «sentinelle della città» che per anni sono rimaste incastrate nel limbo dell’incertezza professionale, ma che nonostante tutto hanno sempre garantito un servizio «salvifico» per la città: il funzionamento della barriera idraulica, il sistema di pozzi che forma una sorta di diga anti-veleni.

Un ingranaggio che, se dovesse fermarsi, riverserebbe nelle acque e nei suoli di Brescia contaminanti che porterebbero a un inquinamento cento volte superiore a quello (già grave) attuale. Per gli ultimi quattro «highlander» - come li ha definiti Patrizia Moneghini, la sindacalista Cgil che li ha accompagnati in questi anni di battaglie - c’è il lieto fine.

A2A, come aveva promesso il vicepresidente Giovanni Comboni alla sindaca Laura Castelletti e all’assessora all’Ambiente Camilla Bianchi, ha formalizzato le assunzioni. I quattro ex dipendenti di Caffaro Brescia in liquidazione (un quinto, nel frattempo, ha trovato un altro impiego) hanno accettato la proposta contrattuale: da gennaio due dipendenti saranno in servizio per Aprica e altri due per A2A Ciclo Idrico.

La multiutility da novembre ha peraltro preso le redini del sito di via Nullo e si è fatta carico della gestione della barriera idraulica fino a giugno 2025, raddoppiando il monitoraggio analitico. 

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