A Castenedolo scoperta la lapide in memoria dei tre aviatori americani caduti a Capodimonte
La lapide scoperta stamane su una parete della cascina Ginevra a Capodimonte di Castenedolo ricorderà per sempre l’eroico gesto di tre giovani militari americani compiuto nella notte del 18 marzo del 1945. I tre, a bordo del loro caccia A-29G, colpito dalla FlaK la contraerea tedesca, decisero di morire schiantandosi con il loro velivolo su alcuni alberi, anziché sulla cascina. Una manovra che salvò le vite delle molte persone che vi abitavano. E che ancora oggi fanno memoria di quella notte.
I tre militari americani erano il sergente Louis J. Kocsis di 19 anni (mitragliere) del Connecticut, il tenente pilota Robert V. Smith 25 anni di Alameda in California e il sergente maggiore Peter W. Sellmann del distretto del Queens a New York. L’iniziativa che assume ancor più valore perché a ridosso del 25 aprile, è stata promossa dall’associazione culturale Carmagnola presieduta dall’architetto Giuliano Filippini e da AirCrashPo un gruppo di ricercatori (Luca Merli e Diego Vezzoli) la cui passione per l’archeologia aereonautica, ha permesso il ritrovamento dei resti dell’aereo e portato alla luce una storia di uomini valorosi.Il sindaco di Castenedolo Pierluigi Bianchini e l’agente speciale Doug Patrick, regional security officer presso il console generale degli Stati Uniti a Milano sono intervenuti alla commovente cerimonia. Con loro il luogotenente Salvatore Castaniere e l’ufficiale della locale Munss Maj Andrew M.Dunbar in rappresentanza del Comandante colonnello Giacomo Lacaita del 6° stormo di Ghedi. Toccanti i racconti dei due testimoni diretti, la signora Angela Zanini oggi 88enne che allora aveva 10 anni e, Giuseppe Spranzi, che seppure all’epoca avesse appena 4 anni, non ha più dimenticato l'episodio che gli salvò la vita.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato