A Brescia in cerca di informazioni sulla figlia 15enne
Da Sant’Antimo in provincia di Napoli a Brescia, un viaggio disperato per tenere viva la speranza. Rosa e Luigi Di Domenico, i genitori della quindicenne Rosa scomparsa da casa il 24 maggio di quest’anno, hanno attraversato l’Italia con l’unico scopo di avere informazioni sulla figlia. La destinazione è stata villaggio Badia, quartiere dove viveva Qasib Ali, il ventottenne pakistano principale indiziato per il rapimento della giovane, e dove tutt’ora vivono i suoi genitori in una delle ville Marcolini.
Accompagnati dalle telecamere del programma di Rai3 «Chi l’ha visto», andato in onda ieri sera, i due hanno incontrato il padre di Qasib, chiedendogli più volte in un lungo colloquio di svelare dove il ragazzo sia fuggito senza lasciare tracce. L’incontro. «Siamo disposti anche a ritirare tutte le accuse» ha pregato con la voce rotta la madre Rosa, facendo riferimento alle due denunce avanzate contro il pakistano, reo a loro dire di aver costretto la figlia a scattare fotografie intime e di averla minacciata in più occasioni. «Voi la conoscevate, le avete parlato anche su Skype» ha aggiunto Luigi Di Domenico, invitando l’uomo, «da padre a padre», a fornire informazioni sul figlio.
Ma il silenzio del genitore del ventottenne non si è scalfito nemmeno in questa situazione, con l’uomo che a più riprese ha negato di sapere dove viva attualmente Qasib, a suo dire fuggito di casa nel novembre del 2016. Ipotesi. La tesi più accreditata è che la quindicenne si trovi in Germania con il giovane pakistano, non in Medio Oriente come ipotizzato nei giorni scorsi dopo la notizia che l’antiterrorismo della procura di Napoli stava indagando sul caso. Poche, fortunatamente, le possibilità che il corpo senza vita trovato a settembre in Francia sia quello di Rosa: gli avvocati della famiglia hanno comunque inoltrato richiesta di esame del dna alla polizia transalpina per fugare ogni dubbio.
La vicenda nel frattempo si è arricchita di un ulteriore particolare. In diretta durante la trasmissione condotta da Federica Sciarelli il padre di Rosa, Luigi, ha annunciato «che mia figlia, il giorno in cui è scomparsa, ha ricevuto sotto minaccia un telefono da un pakistano, probabilmente per parlare con Qasib. A rivelarlo sono state due ragazze che hanno voluto mantenere l’anonimato».
Ciò che per ora si sa di certo è che Qasib effettivamente aveva messo sotto pressione la minorenne, come testimoniato dai messaggi di whatsapp e di Facebook rinvenuti nei profili di Rosa, e che si era recato in un’occasione a Sant’Antimo. Dal 24 maggio 2017 il buio, con due genitori che aspettano con ansia e paura ogni minima informazione sulla figlia scomparsa.
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