A Brescia estate «calda» senza postini: «Mancano sostituti»
Negli ultimi anni ci siamo abituati ad avere a che fare con un servizio di recapito della posta non sempre affidabile, soprattutto durante l’estate, quando il personale titolare si assenta per le ferie e il servizio, affidato a ragazzi spesso inesperti, peggiora inevitabilmente.
Nell’estate appena iniziata però per Brescia e provincia le cose potrebbero andare peggio del solito. A denunciare il rischio sono le segreterie provinciali Slp Cisl e Confsal Comunicazioni, che con i segretari Celso Marsili e Francesco Doria nei giorni scorsi hanno scritto una lettera di protesta a Poste spa, mettendo in evidenza una condizione che definiscono «critica» e destabilizzata da «gravi carenze di personale».
Per i due segretari «le zone di recapito senza portalettere di ruolo oggi sono circa 60, di cui 20 in città. A questi posti scoperti se ne aggiungono altri 20 per il ruolo ibrido di portalettere-interno destinato a operare al centro di distribuzione di via Dalmazia, una figura addetta in ufficio alla sistemazione della posta e all’esterno al recapito della corrispondenza per pochi grandi clienti, creata nella riorganizzazione del servizio di recapito partita a Brescia ieri».
Come sottolineato da Marsili e Doria, «a peggiorare le cose, trattando il recapito come un settore senza più dignità, ci si mette anche la quasi completa assenza di personale addetto alle sostituzioni, assunto di solito per i tre mesi estivi e fondamentale per dare respiro agli uffici quando i portalettere titolari sono in ferie. Se consideriamo che nel Bresciano le zone di recapito sono più di 500, e che tutti i portalettere hanno diritto ad almeno due settimane di ferie da oggi al 15 settembre, è facile capire quale caos si rischia».
A preoccupare i segretari è anche «la formazione, necessaria agli addetti coinvolti in nuove o modificate attività, che vista l’assenza di personale potrebbe subire forti ritardi con il rischio di essere svolto fuori dall’orario lavorativo e magari in modo affrettato». I problemi a offrire un servizio di buon livello comunque passano anche dagli sportelli.
Come ricorda il componente della segreteria di Slc Cgil, Alberto Fostinelli, «in quell’ambito la mancanza di impiegati è penalizzante tanto quanto quella dei portalettere. Ne deriva che molti sportelli rimangono sempre chiusi, in molti uffici in cui qualche anno fa c’erano quattro persone oggi ce ne sono due, senza dimenticare che alcune poste aperte sei giorni la settimana fino al 2020, adesso sono aperte solo tre. Il risultato? Disagio per i clienti e pressioni sempre più forti per il personale in servizio».
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