A Brescia è arrivata la fiaccola secolare della «Luce della Pace»
Alle 14.22 al binario 2 si aprono le porte del treno e scende un messaggio di speranza. È la «Luce della Pace», una fiaccola che arde perennemente da moltissimi secoli nella chiesa della Natività a Betlemme, alimentata dall’olio donato a turno da tutte le nazioni cristiane della terra. La fiamma, simbolo di pace e fratellanza fra i popoli, è arrivata nella stazione cittadina su un treno di Trenord e ha poi proseguito il lungo percorso che la porterà in tutta Italia.
Sulla banchina ad accoglierla c’era almeno un centinaio di persone: rappresentanti di enti, associazioni, realtà laiche e religiose, scout, semplici cittadini e tanti, tantissimi bambini che non hanno voluto mancare a un appuntamento che si rinnova ogni anno, ma che in questa fine del 2023, con la guerra in corso tra Israele e Hamas che si aggiunge a quella in Ucraina e a tante altre, si carica di un significato simbolico ancora maggiore.
La fiaccola è un invito a prendersi per mano e a coltivare relazioni di pace, nelle nostre famiglie, nei luoghi di lavoro e di socialità. È un invito alla gentilezza, all’accoglienza, alla generosità e all’umanità. La sua luce risplende anche in tempi bui ed è pronta a entrare in tutte le case che le vorranno aprire le porte. Da quella fiamma, che per pochi minuti ha sostato nello scalo cittadino prima di ripartire in direzione Ventimiglia, sono state accese tante candele e tante lanterne: in queste ore raggiungeranno palazzi comunali, parrocchie, case di riposo, e tanti altri luoghi pubblici, come la sede delle Acli.
I commenti
Per il Comune di Brescia era presente il presidente del Consiglio, Roberto Rossini: «La nostra è una città della pace. Siamo purtroppo in una fase di guerra grave e violenta e poter dire una parola di pace che parta anche dai Comuni credo sia estremamente importante». Qualunque cittadino fino a Natale potrà recarsi in Loggia e accendere la propria candela. Lo stesso si potrà fare in molti altri municipi della provincia, come a Gussago: «Da tanti anni non manchiamo a questa iniziativa - rimarca il sindaco Giovanni Coccoli -: faremo una cerimonia anche nel nostro paese, dove numerose famiglie espongono questa luce sul davanzale delle finestre». Tra i tanti convenuti anche gruppi provenienti da altre città: «Veniamo da Piacenza appositamente per portare la luce nella nostra chiesa», ci spiegano alcuni rappresentanti della parrocchia di San Lazzaro.
Alle 14.26 il capotreno fischia: il convoglio riparte con la lanterna e i volontari che la custodiscono nell’ultima carrozza. Ma c’è ancora spazio per un momento di condivisione. Uniti in cerchio nel piazzale esterno si legge un brano del Vangelo e si cantano canzoni. E infine Laura Montini della comunità Masci propone alcune riflessioni, prima che don Giuseppe, giunto appositamente da Serle, impartisca la sua benedizione.
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