A Brescia calano le Pm10 ma l'aria è ancora un problema: «Colpa dei mega allevamenti»

A certificare la diminuzione nel 2023 i dati Arpa ma Legambiente attacca: «Lontani gli obiettivi fissati dall'Oms»
Inquinamento a Brescia - © www.giornaledibrescia.it
Inquinamento a Brescia - © www.giornaledibrescia.it
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Calano le Pm10 a Brescia ma la situazione resta preoccupante. Questo è quanto emerge dalle rilevazioni delle centraline Arpa (al 18 dicembre 2023) comunicate da Legambiente Lombardia. In città la concentrazione media nell’anno in corso si è attestata a 26,3 microgrammi/mc, in diminuzione rispetto ai 32,1 del 2022, valore conforme alle soglie europee (40 microgrammi/mc), ma drammaticamente lontano dall’obiettivo fissato dalla Organizzazione mondiale della sanità di 15 microg/mc come media annua).

«Troppi mega-allevamenti nella pianura lombarda, specie tra le province di Cremona, Brescia e Mantova, sono un grosso problema per l’aria che respiriamo - afferma Legambiente -. Sorprendentemente, il valore annuale peggiore (34,2 microgrammi/mc) non spetta ad una città ma a un piccolo centro, Soresina, solitario simbolo della zootecnia da latte del Nord Italia ma una delle pochissime località agricole in cui è presente una centralina di misurazione dell’inquinamento.

In mezzo boccheggiano le grandi città, come Milano, Brescia e Bergamo, responsabili di gran parte delle emissioni da traffico, ma anche abbastanza vicine alle aree di grande concentrazione zootecnica per risentirne in modo significativo nei livelli di Pm10 rilevati dalle centraline urbane».

La spiegazione «per una campagna agricola così malsana va ricercata nei troppi animali allevati in Lombardia, regione che concentra quasi un terzo del peso vivo di tutti gli animali allevati in Italia. Dagli allevamenti lombardi, infatti, esala gran parte delle oltre 90.000 tonnellate annue di ammoniaca gassosa che Arpa stima per la Lombardia, ingrediente di base per la formazione del particolato inorganico secondario che costituisce oltre i due terzi, in peso, del Pm10 misurato». 

Orzinuovi 

«La valutazione ambientale del Pgt per il nostro territorio indica la necessità di dimezzare la densità zootecnica - afferma invece Franco Ferrandi, presidente del circolo Legambiente di Orzinuovi -. Ciò nonostante nei giorni scorsi il Comune ha deliberato di concedere la deroga alle distanze minime dal centro abitato, per autorizzare una nuova porcilaia da oltre mille capi: un segnale di grave irresponsabilità, contro cui ci riserviamo di intraprendere azioni a tutela della salute dei cittadini».

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