A Brescia arrivati in tutto 449 tra medici e operatori sanitari

Nelle sette settimane di emergenza un reclutamento straordinario di personale sanitario da destinare a Brescia
Ricoveri per coronavirus - © www.giornaledibrescia.it
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Nelle sette settimane di emergenza per l’epidemia di coronavirus vi è stato un reclutamento straordinario di personale sanitario da destinare alle aree critiche inviato dalla Regione, dalla Protezione civile nazionale e dall’Esercito. Oltre che da Paesi amici quali Albania e Polonia. Tra queste, anche la nostra provincia. Sabato è arrivato un rinforzo costituito da 16 infermieri, così distribuiti: 8 all’Ospedale Civile, 4 all’Asst del Garda e 4 all’ospedale di Esine. Inoltre, ieri sono arrivati dalla Tunisia anche 2 medici, 4 infermieri e 1 tecnico, destinati tutti al Civile.

Il personale medico, infermieristico e di supporto ha vissuto settimane di grande tensione professionale, fisica ed emotiva. Per questo, il supporto esterno è importante. Il reclutamento del personale sanitario effettuato dalla Regione ha portato complessivamente nel mondo della sanità bresciana 449 operatori. All’Asst Spedali Civili sono giunti 9 medici, 32 medici specialisti, 23 medici specializzandi e 162 operatori del comparto sanità; in totale, 226 tra medici, infermieri e addetti sanitari. Tra questi, anche i 10 medici e i 20 infermieri giunti dall’Albania grazie all’impegno di Guido Bertolaso, consulente del presidente Attilio Fontana, e 15 specialisti polacchi - frutto di una intensa relazione tra consolato e Regione - che sono stati appena sostituiti dai 20 medici inviati dalla Protezione civile nazionale.

All’Asst del Garda sono stati inviati 66 tra nuovi medici e infermieri; 73 all’Asst Franciacorta e 64 all’Asst della Valcamonica. Infine all’Ats di Brescia 3 medici specialisti e 10 addetti. «È evidente - si legge nella nota della Regione - che abbiamo bisogno di nuovo personale, anche per alleggerire la pressione su chi da settimane lavora indefessamente, ed è per questo che l'unità di crisi ha destinato il 20% del nuovo personale reclutato a livello regionale alla Leonessa d’Italia.

Su materie così delicate, vitali, come la salute dei cittadini, gli amministratori regionali concretizzano ciò che i tecnici e gli scienziati decidono. Brescia sta pagando un prezzo altissimo e non ha certo bisogno di polemiche politiche. La battaglia non è ancora finita e potremo vincerla solo tutti insieme, collaborando per il buon funzionamento della rete sanitaria di tutto il territorio».

 

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