A 44 anni dalla morte, una medaglia per il coraggio di Aldo Accinelli

Medaglia d’onore alla memoria di Aldo Accinelli, il fante che rifiutò di collaborare con i nazifascisti, pagando la sua scelta coraggiosa con l’inferno di un lager. Aldo, classe 1921, fa il commesso in un negozio di Nuvolera quando arriva la chiamata alle armi. Inquadrato nel 77° Reggimento Fanteria, raggiunge il grado di caporale maggiore. L’armistizio lo coglie mentre si trova in Francia con il 7° Battaglione Mortai; catturato dai tedeschi, non accetta di continuare a combattere al loro fianco e viene così deportato nel lager VII B di Memmingen, nella Baviera sudoccidentale. Da qui, dopo l’interrogatorio della Gestapo, viene trasferito al campo di lavoro forzato di Stockach. Le condizioni che si trova ad affrontare sono estreme. Per sopravvivere, Accinelli arriverà in talune circostanze a mangiare carne di animali in putrefazione.
Ustioni
Il lavoro che è obbligato a svolgere, da addetto alla gestione dei forni di una fonderia, è massacrante; la mancanza di strumenti di protezione gli provoca profonde ustioni alle gambe e cicatrici indelebili. Aldo riesce comunque a tener duro fino alla primavera del 1945, quando il campo è liberato dagli Alleati. Da Stockach, si mette in viaggio a piedi verso casa. Arrivato a Nuvolera, qualche tempo dopo sposa Elisa Filippini, la maestra del paese, con cui si era fidanzato alla vigilia della partenza per la guerra. La vita riprende. Accinelli trova impiego come rappresentante di dolciumi. Uomo generoso, di carattere allegro e gioviale, sembra aver dimenticato la terribile esperienza.
Ricordi
Ma non è così: la moglie racconterà poi che spesso, quando di notte scoppiava un temporale, dormendo egli si raggomitolava nel letto, tremando come un bambino, sconvolto dal fragore dei tuoni che gli ricordava quello delle bombe. Il suo cuore, indebolito dalle privazioni, cederà all’improvviso. Un infarto lo stronca il 5 gennaio 1978, a soli cinquantasei anni d’età. La medaglia d’onore alla memoria attribuitagli dal Presidente della Repubblica è stata consegnata nei giorni scorsi ai nipoti Diego e Simone dal sindaco di Nuvolera Andrea Agnelli. Alla cerimonia sono intervenuti le associazioni d’arma, una delegazione di ragazzi delle scuole e numerosi cittadini.
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