4En6Lab, l'agenzia investigativa che ha scagionato Palazzi

Consulenti della 4En6 incaricati dalla Procura hanno smascherato la donna che lo accusava
Messaggi. Tutto è partito da una chat, poi manipolata
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Era stato accusato di tentata concussione per aver chiesto favori sessuali alla vicepresidente di un’associazione, in cambio del sostegno economico del comune di Mantova ad alcune iniziative culturali promosse dalla donna. Le chat che la presunta vittima aveva mostrato a titolo di prova alla Procura, però, si sono rivelate false. O meglio, modificate in malafede. E così l’indagine è stata archiviata.

Se per il sindaco di Mantova, Mattia Palazzi, l’incubo è finito, il merito va ad una società bresciana, la 4En6 Forensic Lab, cui la Procura virgiliana si era rivolta nelle scorse settimane per una consulenza. Attiva da oltre 20 anni, la società che fa capo a Cesare Marini, si è specializzata nell’analisi forense informatica e di recente è diventata anche agenzia investigativa. «Lavoriamo come consulenti per le Procure di tutta Italia e gestiamo una dozzina di casi al mese, oltre all’ attività rivolta a privati» spiega Marini, con cui collabora una piccola squadra di esperti informatici ed elettronici. 

E se in passato la 4En6 era stata chiamata ad indagare sul calcioscommesse, sull’omicidio di Marilia, sull’operazione Pandora o sul caso Green Hill, cresce nell’ultimo periodo l’impegno sui fronti della pedopornografia e del cyberbullismo.

«Le Procure ci forniscono telefoni o pc sotto sequestro - continua Marini -. Noi, in presenza di consulenti di parte, copiamo tutti i dati contenuti, perché gli originali vanno conservati come prova. Sulle copie iniziamo poi un meticoloso lavoro di analisi». Un’attività resa più lunga e complessa negli ultimi anni dal ricorso, da parte degli autori di reati, ad identità segrete, fornite da siti specializzati. Ma grazie a cui è stato possibile anche dimostrare l’innocenza di uomini e donne accusati di reati pesanti.

«A qualcuno abbiamo di fatto riaperto le porte del carcere» dice il titolare della 4En6. Un mese di lavoro. Nell’inchiesta che ha coinvolto il sindaco di Mantova tutto si è risolto in 30 giorni. «Scorrendo le chat ci siamo resi conto che alcune parole si ripetevano in modo anomalo e che gli orari non coincidevano - spiega Marini -. Abbiamo sottoposto le nostre osservazioni alla Procura che ha messo di fronte all’evidenza la donna». Elisa Nizzoli a quel punto è crollata e ha ammesso di essersi inventata tutto.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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