112: si celebra la giornata europea del numero unico

Quello del Numero unico di emergenza 112 è un modello con cui l’Italia si sta adeguando all’Europa
112, LA GIORNATA EUROPEA
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Undici febbraio, cioè 11-2, cioè 112: non è stata scelta a caso la Giornata europea del numero unico di emergenza, che anche a Brescia è attivo ormai da quasi un anno.

Mesi in cui il numero di chiamate arrivate alla Centrale unica di risposta di via Spalto San Marco - che prende telefonate anche da Sondrio, Mantova, Cremona Pavia e Lodi, e le smista a 118 e forze dell’ordine - è rimasto costante: dalle 3 alle 4500 chiamate circa, concentrate tra le 10 e le 18.

Eppure sembra esserci ancora confusione: si continua a comporre i vecchi numeri (che vengono comunque girati al 112); o si chiama il 118 quando in realtà si avrebbe bisogno dei vigili del fuoco. O, ancora, si chiama sì il 112, ma senza che ci sia un’emergenza: il 61% delle chiamate è improprio. Un altro numero preoccupa: solo il 27% dei cittadini europei identifica il 112 come numero da chiamare in caso di emergenza.

Quello del Numero unico di emergenza 112 è un modello con cui l’Italia si sta adeguando all’Europa; pensato e realizzato in Lombardia, e da qui lo si sta esportando in altre province (Roma, Trento, in Friuli e Liguria).

Dopo il passaggio dal vecchio al nuovo sistema ci sono state segnalazioni di presunti errori e ritardi nel soccorso, soprattutto sanitario. Ci stanno lavorando istituzioni e addetti ai lavori. Nel frattempo, AREU ha pubblicato un filmato – in sei lingue – che racconta il nuovo 112.  

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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