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Palme a rischio sul Garda per colpa della Paysandisia archon

Tra Padenghe e Fasano attaccati 100 esemplari. La farfalla è arrivata nel 2001 in Spagna, ha poi raggiunto i nostri giardini
  • Palme attaccate dalla tignola
    Palme attaccate dalla tignola
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    Palme attaccate dalla tignola
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Allarme per le palme sul Garda e la colpa è di una farfalla che è bellissima da adulta, ma tremenda da giovane, quando è una vorace larva.

«La tignola gigante della palma (Paysandisia archon) - avverte Fiorenzo Pandini, agronomo fitopatologo, direttore del Centro analisi Flormercati di Montichiari - è un grosso lepidottero parassita, aggredisce nella sua forma larvale lo stipite (la testa) della palma divorandone l’interno e portando la pianta infestata a morte».

Dopo l'allarme lanciato solo qualche giorno fa per l'afide del cipresso un altro animale minaccia il patrimonio verde del Benaco.

Vengono aggredite soprattutto le palme dei generi Chamaerops e Trachycarpus nella cui chioma la farfalla deposita da 10 a 20 uova: la pianta può morire nell’arco di una stagione.

Gli agronomi bresciani che hanno eseguito i controlli su 105 palme, tra Padenghe e Fasanoche dimostravano di essere sofferenti hanno rinvenuto la tignola in ben 100 piante (con 5 palme deperenti per altre patologie).

«Abbiamo rilevato i primi casi nel 2013 a Maderno, Padenghe e Bogliaco - conferma Pandini –predisponendo le azioni di difesa insetticida e di bonifica fitosanitaria. I Comuni e i proprietari di giardini hanno però sottovalutato il pericolo e nel 50% dei casi non sono intervenuti, favorendo la diffusione del parassita in tutta la costiera del Garda».

Alla recente tavola rotonda tra gli specialisti bresciani della difesa delle piante, il Dott. Roberto Stucchi ha presentato i brillanti risultati ottenuti dalla lotta biologica impiegando un microscopico verme parassita della tignola: lo Steinernema carpocapasae. Lontano parente degli ossiuri, i famosi vermi di cani e gatti, questo nematode microscopico ha la capacità di entrare nello stipite della palma e di aggredire la grande tignola, divorandola dal suo interno.

Ci sono anche diversi metodi di difesa insetticida.

 

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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