Violenze in famiglia: nelle caserme c'è il referente fasce deboli
![](https://api.gdb.atexcloud.io/image-service/view/acePublic/alias/contentid/18s51ag74nid44sk3sx/0/violenza_sessuale-2-jpg.webp?f=16%3A9&w=826)
Dopo il caso della donna segregata a Gambara, torna d'attualità la figura introdotta dall'Arma dei Carabinieri.
È stato infatti stabilito che ogni comando debba avere, all’interno del Nucleo Investigativo, un militare specializzato in tutela delle fasce deboli, generalmente bambini, donne e anziani.
I militari che si offrono volontari per l’incarico, normalmente hanno il grado di maresciallo, vengono formati e tenuti aggiornati con appositi corsi all’Isti, Istituto Superiore Tecniche Investigative.
Qualunque stazione o Compagnia può richiedere l’appoggio di questa figura durante gli interventi o le indagini di cui si occupa, per capire come agire al meglio. In questo modo, anche le vittime possono contare su persone preparate ad affrontare situazioni particolarmente delicate.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia