Verolanuova, fuga dai centri commerciali

«Qui siamo tutti con l’acqua alla gola. Si fa la fame e sono ormai in pochi a resistere, ma chissà ancora per quanto. La decisione, poi, di stravolgere il centro affittando tremila metri quadrati di area ad un negozio di cinesi, ha complicato ulteriormente la situazione».
A parlare è uno dei pochi esercenti rimasti al centro commerciale Le Robinie di Cadignano, frazione a nord di Verolanuova. Il suo è un grido d’allarme, lanciato in coro con chi resiste, per dire che «così non si può più andare avanti e senza una soluzione, l’alternativa è abbassare la saracinesca».
In molti l’hanno già fatto e basta fare un giro per il «parco commerciale», per rendersi conto che, complice la recessione economica, in questo grande centro dello shopping, aperto circa sette anni fa sulla sp IX Quinzanese, sono poche le vetrine illuminate e molti i «buchi neri». Stesso discorso spostandosi di circa 14 chilometri, stavolta nella periferia sud di Verolanuova, in zona Bettolino, dove tre anni fa è sorto un altro grande centro commerciale: il Verola Center.
Con la chiusura di Carpisa, la settimana scorsa, sono rimasti aperti ormai solo cinque negozi, su venti spazi disponibili. Al piano superiore, nell’area della ristorazione, dopo varie aperture e chiusure, alla piadineria si è affiancato un ristorante cinese. I commercianti non vogliono esporsi, preferiscono rimanere nell’anonimato e sperare che le cose cambino.
Lo sviluppo del settore commerciale avrebbe dovuto rappresentare per Verolanuova il rilancio economico, la scommessa da vincere all’alba del terzo millennio, per riportare lavoro e occupazione in un paese investito negli anni ’90 dal crollo del settore calzaturiero e dalla crisi della Ocean. Complice, evidentemente, la grande recessione così non è stato e, sulla scia di quanto sta avvenendo un po’ d’ovunque, la grande distribuzione ha iniziato un processo di lenta involuzione. Vale per Verola, ma vale anche per l’Orceana Park di Orzinuovi o le Torbiere di Cortefranca, dove soffrono i negozi, ma tengono i supermercati annessi.
C’è poi il fronte occupazionale. Appena aperto, il centro commerciale Le Robinie aveva garantito circa 220 posti di lavoro ad altrettanti verolesi. Oggi sono qualche decina.
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