Venti conigli morti forse per malattia, chiusa Villa Grasseni
Villa Grasseni rimarrà chiusa fino a quando non saranno chiarite le cause che hanno portato alla morte, in poche ore, di una ventina di conigli. È quanto stabilito dal sindaco di Flero, Pietro Alberti, all’indomani dello spiacevole episodio emerso venerdì e che ha suscitato l’indignazione di molti, soprattutto sui social, dove qualcuno ha ipotizzato che la vicenda si potesse spiegare con un avvelenamento selettivo, adottato per contenere la colonia di conigli che abita nela piccola oasi. Un’ipotesi azzardata, secondo il primo cittadino.
«È assurdo pensare che qualcuno voglia contenere il numero di questi animali avvelenandoli. Sul posto sabato ci sono stati i tecnici dell’istituto Zooprofilattico di Brescia che stabiliranno le cause della morte». L’ipotesi più accreditata è che si possa trattare non di avvelenamento ma di una malattia propria dei conigli, tesi avvalorata dal fatto che l’oasi è abitata non solo dai leporidi, ma anche da gallinelle d’acqua, pavoni e anatre che si cibano più o meno delle stesse cose. E non è stata riscontrata la morte di nessun altro animale.
«È necessario stabilire la causa - aggiunge il sindaco - anche perché se i conigli fossero ammalati dovrà intervenire l’Ats per una profilassi sui superstiti e rendere immune la colonia». Sul posto sabato mattina sono intervenute le guardie zoofile che hanno prelevato le carcasse da analizzare per dare una risposta scientifica a quanto successo. E fino a quel momento villa Grasseni rimarrà chiusa al pubblico. «Ho adottato questa misura - conclude Alberti - per una maggior sicurezza dei tanti bambini che frequentano il parco. Appena possibile riapriremo la villa».
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