Veleni in acqua e pesci morti: il caso finisce in Procura
Le analisi dell’Arpa, svolte sui campioni d’acqua prelevati a giugno nel fiume Chiese dalle guardie ecologiche della Provincia, hanno rilevato la «presenza di un carico organico rilevante».
I risultati, di parecchio superiori ai limiti di legge, sostenuti da oltre un anno di indagini e di documentazione fotografica, parlano chiaro e sono sfociati in una denuncia alla Procura della Repubblica.
Nel mirino delle sentinelle ecologiche è finito lo scarico vicino alla Cartiera a Montichiari e, tra le ipotesi di reato, c’è anche quella di disastro ambientale. In base alle indagini le cause dell’inquinamento sarebbero da ricercarsi nell’acqua riversata nel fiume attraverso lo scarico. Una situazione che le sentinelle pro ambiente iniziarono a monitorare ancora nel 2016 dopo varie segnalazioni da parte di residenti che lamentavano «acqua gialla e maleodorante».
Quest’anno, a giugno prima e a luglio poi la situazione è peggiorata e la puzza si è fatta sempre più forte, «un odore simile a quello dell’ammoniaca»: in entrambe le occasioni il Chiese oltre a colorarsi di giallo ha portato a galla centinaia di pesci morti. Inquinamenti pesanti di fronte ai quali addirittura l’Amministrazione comunale di Montichiari ha ordinato il divieto assoluto di balneazione e di pesca in quel tratto di fiume.
I monitoraggi comunque continueranno: le guardie ecologiche volontarie hanno in programma a breve alcuni campionamenti nei pressi dello scarico del depuratore che si trova a circa un chilometro e mezzo da quello vicino alla Cartiera.
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