Bassa

Va in ferie con i «permessi 104», medico a giudizio

È accusato di aver approfittato dei giorni destinati all’assistenza di una zia ammalata
Ats di Franciacorta. Il medico è in servizio al «Mellino Mellini» - © www.giornaledibrescia.it
Ats di Franciacorta. Il medico è in servizio al «Mellino Mellini» - © www.giornaledibrescia.it
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Per l’ospedale per il quale presta la sua opera, il Mellino Mellini di Chiari, avrebbe dovuto essere in «permesso 104» al fianco della zia non autosufficiente, per accudirla. In quegli stessi giorni, cinque in tutto e liquidati con le buste paga di luglio e agosto 2017, invece era prima al mare, a Palma di Maiorca, poi in montagna, a Ponte di Legno. Il prossimo 13 febbraio, la 50enne dottoressa accusata di truffa aggravata ai danni dell’Ats di Franciacorta, sarà a processo.

Lo ha stabilito il giudice dell’udienza preliminare Tiziana Gueli, accogliendo la richiesta del sostituto procuratore Federica Ceschi, cui si è associata l’Agenzia di tutela della salute franciacortina costituita parte civile e rappresentata dall’avvocato Alessandro Asaro. Ad indagare sul conto del medico, difeso dall’avvocato Giuseppe Pesce, furono i carabinieri della Compagnia di Chiari imbeccati da un esposto di un anonimo al corrente delle dinamiche dell’ospedale e del reparto.

La denuncia metteva in luce la discrepanza tra il dichiarato e l’effettivo, tra i permessi per l’assistenza di un familiare non autosufficiente e il colorito con il quale la dottoressa era tornata dal mare al lavoro e che la stessa, certa di essere in regola e di non aver violato alcuna disposizione né di legge né di contratto, e di aver rispettato il calendario delle ferie concordato mesi prima con i colleghi, aveva candidamente ammesso.

Quello che inizierà nel prossimo febbraio sarà un processo complesso. Sul banco degli imputati finirà la legge 104, o meglio, la sua interpretazione.Per giurisprudenza della Cassazione la norma impone a chi è nelle condizioni di beneficiarne di utilizzare i permessi mensili, fino a tre, solo per accudire il parente bisognoso, solo quando necessario. Contrariamente a quanto qualcuno potrebbe pensare - e non il caso del medico di Chiari - la legge 104 non è stata varata per assicurare un periodo di astensione dal lavoro a chi ha un familiare non autosufficiente a carico per ristorarsi dalle fatiche dovute a questa situazione complessa e spesso dolorosa.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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