Un’oasi verde in riva all’Oglio: recuperata la Lanca Uomo
Un’oasi verde recuperata alla natura e alla fruizione pubblica. Bosco, prato e zona umida disponibili per la fauna e le famiglie. In riva all’Oglio, nella campagna di Roccafranca. È la Lanca Uomo, laghetto e terreno proprietà del Consorzio irriguo di Cremona che, in accordo con il Parco dell’Oglio, il Comune e l’associazione locale dei pescatori, ha dato il via libera alla rinascita del sito.
Uomo era il soprannome di Giovanni Faustino Cervelli, morto nel 2012; innamorato dell’Oglio e della natura per anni visse qui nella sua roulotte. Era una sorta di custode, uno spirito benefico del fiume. Alla Lanca ci si arriva dal paese prendendo la strada per il fiume, poi costeggiando l’argine verso sud. Ieri mattina grande festa per la Lanca, con le autorità e gli alunni della prima media e delle classi seconde elementari.
Pescatori. Il sindaco Emiliano Valtulini, il presidente del Parco Luigi Ferrari, quello del Consorzio Umberto Brocca e il responsabile dei pescatori locali Maurizio Franzelli hanno firmato la convenzione con cui si regola l’uso e la gestione dell’area. Saranno i pescatori a prendersi cura del posto. Una ventina di appassionati sportivi che sognavano da tempo la rinascita della Lanca. «Faremo rivivere questa oasi come un tempo, uno spazio verde di relax per le famiglie», commenta Franzelli. La Lanca, zona umida formata in un letto abbandonato del fiume, rischiava di morire, interrata. Non riceveva più acqua sufficiente.
Il Parco, racconta il presidente Ferrari, ha pulito il bacino, ripristinando il canale di entrata e di uscita con una portata di 50 litri al secondo. L’Oglio alimenta la Lanca come un tempo, paradiso per la fauna ittica. La spesa è stata sostenuta grazie alle risorse del Parco e ai fondi messi a disposizione dalla Cariplo e da Brebemi.
Corridoio. Il salvataggio della Lanca Uomo rientra in una operazione più ampia, che ha già visto altri cinque simili interventi sull’asse Rudiano-Villachiara, toccando anche Soncino, Barco di Orzinuovi e Genivolta. «È un corridoio ecologico», spiega il presidente del Parco, Ferrari. Creato a beneficio dell’ambiente fluviale, con l’intento di offrire luoghi gradevoli ai cittadini. «La cosa importante - sottolinea Ferrari - è che ogni lanca avrà un presidio, persone che ne prendono cura. Bisogna salvaguardare il fiume rendendolo vissuto dalle persone». È l’idea anche del sindaco Emiliano Valtulini: «Abbiamo lavorato con Parco, pescatori e Consorzio per arrivare a questo risultato positivo. Finalmente in questo luogo potranno tornare i ragazzi e le famiglie». L’oasi è attrezzata con alcuni tavoli e sedili di pietra. Ci sono delle piccole zone per gli anfibi e una «scala» di risalita dei pesci per preservare le biodiversità.
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