Un tiro a canestro tra mille emozioni: nella sfida di baskin vince l’inclusione
È stata un grande successo la tre giorni di pallacanestro promossa dal gruppo Verolese Basket, andata in scena allo stadio Bragadina di Verolanuova. Dopo le partite che hanno visto scendere in campo il team del basket femminile, si è tenuto il torneo Bang-tre contro tre. Ma il momento di maggiore emozione, energia e tifo, è quello vissuto domenica 9 luglio quando si è svolto il match di baskin: un tiro a canestro all’insegna dell’inclusività.
I giovani del basket locale sono scesi in campo con i ragazzi del Baskin Cremona, un’associazione nata nel 2006, dalla sinergia tra genitori, docenti di educazione fisica e di sostegno, per permettere ai ragazzi disabili di poter fare sport. Da lì il basket integrato, diffuso in Italia e all’estero, dove i ragazzi con diversi gradi di disabilità giocano al fianco di normodotati.
Le regole
Significativa la riorganizzazione delle regole del gioco e la numerazione delle maglie dei giocatori in base ai ruoli (da 1 a 5), perché è la prima tra le due cifre sulla casacca a identificare le competenze motorie del cestista, mentre la seconda è quella propria del giocatore. Per esempio, il numero 21, che ha fragilità elevate, può sfidare solo un numero di pari livello, ossia dal 20 al 29, e un 34 - con disabilità minori - potrà confrontarsi con gli avversari dal 30 al 39, mentre i numeri dal 40 e al 59 sono assegnati a normodotati o a disabili che possiedono determinati fondamentali della pallacanestro.
Altra particolarità, vista anche sul campo a Verolanuova, è che oltre ai due classici canestri sono stati messi due cesti più bassi per i giocatori più fragili che, senza timore, hanno fatto più centri facendo guadagnare punti alla propria squadra.
Gli obiettivi
Il baskin intende coinvolgere giovani con diversi gradi di fragilità per aiutarli a esprimere al meglio le loro potenzialità e vivere un percorso di inclusione sportiva che li renda partecipi del gruppo. «È stato importante fare una dimostrazione pubblica del baskin - ha affermato Enrico Branca, presidente della Verolese Basket -. Le partite hanno permesso di farlo conoscere alla popolazione, ma soprattutto ai nostri giocatori che hanno potuto sperimentare un gioco diverso dal solito. Una pallacanestro con regole proprie e con compagni con diverse fragilità, ma carichi di energia, entusiasmo e voglia di essere squadra insieme, che sono davvero contagiosi». Ad oggi la Verolese Basket ha sette squadre giovanili, un gruppo di minibasket, due squadre senior e 180 tesserati ed è già pronta a lavorare per il 2024 quando ci sarà il decennale del gruppo.
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