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Un po’ tennis e un po’ squash: il padel parla anche bresciano

A Calvisano l’unica azienda italiana che costruisce i campi: ora tutto è pronto per il mercato estero
Solidarietà. Atleti disabili su un campo dell’azienda
Solidarietà. Atleti disabili su un campo dell’azienda
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Viene ormai definito «lo sport del terzo millennio». Personaggi come Francesco Totti, Paul Griffen, Nainggolan e tanti altri se ne sono letteralmente innamorati. Oggi, quindi, non ci sono più dubbi: il padel (un mix tra lo squash e il tennis, in cui quattro giocatori si affrontano a coppie, sfruttando le carambole delle sponde in vetro per fare punto) sta davvero spopolando.

Nato negli anni Settanta in Argentina e decollato nel Novanta in Europa (con un exploit in Spagna), ora ha un certo successo pure nel Belpaese, dove si contano più di 400 impianti. E gran parte del merito va all’Italian Padel: è l’unica azienda italiana (che fa parte dell’universo Forgiafer) a progettare e costruire campi dal 2016. Dal Foro italico di Roma, all’aroporto militare di Ghedi e perfino a casa del romanista Nainggolan, per esempio. Insomma: una scommessa vinta dal presidente della Forgiafer di Calvisano, Claudio Galuppini, pronta a entrare nel mercato estero.

Prima però di varcare i confini nazionali, l’imprenditore 51enne si è dato da fare dal punto di vista sociale, affinché giovani e disabili della provincia si avvicinino a questa disciplina, beneficiando dei suoi molteplici vantaggi psicofisici. A tal proposito, oltre a presentare questi aspetti positivi nelle Università e diffonderli in rete sul canale Youtube, Italian Padel ha attivato una collaborazione con le scuole primarie del Bresciano. Ovvero: con le classi quarte degli istituti comprensivi di Cividate Camuno, Vestone e Calvisano, e con i ragazzi di quinta di Ponte San Marco e del «Rita Levi Montalcini» di Montichiari. In che modo? Dopo una lezione teorica mattutina, gli alunni giocano a padel nello showroom di via dell’Artigianato, seguiti da istruttori e da una psicologa sportiva.

Un’attività, questa, inserita nella seconda edizione del progetto «Il cibo sano per ogni bambino», ideato da Coldiretti e dall’Ufficio scolastico provinciale. Come detto, poi, l’attenzione si è spostata sui disabili. Ecco così aprirsi le porte, a costo zero, alle associazioni calvisanesi Il Sorriso e Disabilità e alla coop Sergio Lana di Ghedi, le quali hanno ricambiato con tanto entusiasmo l’ospitalità. Tutte esperienze positive che hanno destato l’interesse di Brescia: presto in città apriranno centri padel.

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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