Bassa

Un bivacco abusivo dietro il rogo nella cascina del sindaco

I primi esiti delle indagini dei carabinieri escluderebbero un gesto deliberato di matrice politica.
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Un Natale tra il rosso e il giallo, quello vissuto a Pavone Mella. Rosso come il fuoco dell’incendio divampato nel pomeriggio all’interno di un cascinale dismesso di proprietà della famiglia del sindaco Maria Teresa Vivaldini. Circostanza questa che non ha mancato di colorare, appunto, di giallo la vicenda. Sulle prime dagli investigatori dell’Arma, intervenuti assieme ai Vigili del fuoco, giunti da Verolanuova e da Orzinuovi, non è stata infatti esclusa l’eventualità che all’origine del rogo vi fosse una matrice, per così dire, politica.

Con il passare delle ore, però, l’ipotesi è apparsa improbabile, pur essendo confermata l’origine di fatto dolosa dell’incendio: nella struttura di proprietà della famiglia del sindaco, ma da tempo in disuso, infatti, pare avesse trovato temporaneo rifugio qualcuno che ha deciso di accendervi un fuoco. Proprio le braci non spente a dovere avrebbero innescato l’incendio. Chi sia stato, resta da chiarire: se qualche senzatetto in cerca di ristoro dal freddo o qualche ragazzino all’opera per una bravata.

Quel che è certo è che a lungo i Vigili del fuoco volontari dei due distaccamenti bassaioli hanno dovuto lavorare anche nelle ore del Natale per averla vinta sulle fiamme e scongiurare che queste si propagassero all’intera struttura.

Vigili del fuoco in azione nella cascina bruciata a Pavone

 

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