Bassa

Ucciso a coltellate, fermato un sospetto

Un uomo è stato fermato dai carabinieri per l'omicidio avvenuto questa notte a Chiari.
Un 27enne ucciso sulla piazza a coltellate
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Una mezzanotte di fuoco. E’ quella che ha insanguinato la centrale piazza Martiri della Libertà a Chiari. Con un bilancio tragico: a terra infatti è rimasto il corpo senza vita di Mohammed Hameni, tunisino di 27 anni, stando alle prime ricostruzioni dei militari con il cuore trafitto da una coltellata. Una delle molte che al termine di una furibonda lite gli sono state inferte dal suo assassino con un coltello rinvenuto poco dopo dai Carabinieri di Chiari in un tombino poco lontano dal luogo del delitto.

 

Una sequenza di rara violenza quella andata in scena nella piazza: la vittima armata di una catena da motorino affronta un altro uomo nelle cui mani balena la lama di un coltello. Quello che va a segno più e più volte tra il torace e l’addome del 27enne magrebino, il fendente fatale verosimilmente inferto al cuore. Il nordafricano non ha scampo, si trascina a fatica per una ventina di metri verso il lato fronte strada della piazza, lasciando dietro di sé una scia di sangue. Poi crolla a terra, a pochi passi da un portone e da un negozio.

Lì lo rinvengono i soccorritori e i carabinieri appena scatta l’allarme. La caccia all’uomo da parte dei militari dell’Arma, guidati dal ten. col. Dionisio De Masi,  scatta immediata. Dapprima da un tombino viene recuperata l’arma del delitto, ancora insanguinata. Poi i carabinieri in capo a una ventina di minuti individuano una persona: un connazionale della vittima che viene subito fermato, gli abiti ancora sporchi di sangue. Condotto in caserma, l’uomo Jamal Ati, 37 anni, viene torchiato: i militari mantengono il più stretto riserbo mentre vanno sentendo varie persone vicine alla vittima, che risulta senza fissa dimora e già noto per diversi reati. Ma la sensazione è che la caccia all’uomo sia di fatto già chiusa. 

Restano da chiarire i motivi che hanno scatenato la lite degenerata in omicidio.

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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