Bassa

Tutto il paese si stringe attorno a due famiglie distrutte

Alessandro Massadi e l'amico che guidava l'auto in cui ha perso la vita si frequentavano fin da bambini.
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Insieme da bambini, poi da adolescenti, insieme fino a sabato notte. Stessa scuola, stesse frequentazioni e passioni. E’ un dramma nel dramma quello che sta vivendo un intero paese, Verolavecchia.  Erano cresciuti fianco a fianco Alessandro Massadi, 23 anni, morto sabato notte sbalzato dall’auto che si è ribaltata sette volte in un campo, e guidata dall’amico coetaneo arrestato e ora ai domiciliari, perché al volante sotto l'effetto di stupefacente. «Qualche canna prima di andare ad una festa» ha ammesso ai carabineiri di Verolanuova intervenuti sabato notte alle tre. Illeso, spaventato e sotto choc il terzo giovane che era sull'auto.

In un paese di quattromila persone non si parla d’altro se non di due famiglie distrutte.

VEROLAVECCHIA, IL DOLORE DI UN PAESE

Sarebbe stata l’alta velocità la prima causa dell’incidente avvenuto lungo la Quinzanese a Borgo San Giacomo. A verbale c’è un dato che mette i brividi: tra le frenata dell'auto e il primo punto dove si è ribaltata ci sarebbero centodieci metri di distanza. Il copo senza vita di Alessandro Massadi è stato invece ritrovato ad una quarantina di metri di distanza.

Nelle prossime ore sarà esguità l’autopsia dipsota dal magistrato, mentre l’amico è atteso dall’interrogatorio di convalida dell’arresto.    

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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