Travolto da un treno a Calvisano: lacrime e incredulità per Gianfranco Tomasoni
Incredulità e sgomento. Sono questi i principali stati d’animo della comunità di Calvisano ripensando al dramma di lunedì sera in cui Gianfranco Tomasoni ha perso la vita: l’uomo - secondo le testimonianze di automobilisti che hanno assistito impotenti alla scena - è stato travolto da un treno in transito sulla Brescia-Parma, dopo essere passato al di sotto delle sbarre del passaggio a livello di via Beata Cristina. Fatale per lui l’impatto mentre attraversava i binari.
All’indomani dell’incidente non si parla d’altro in paese. «Quante volte l’ho fatto io», viene pronunciato indistintamente da uomini e donne, giovani e non, ricordando il loro l’«escamotage» attuato a più riprese pur di non perdere qualche minuto a fissare una littorina di passaggio.
Un atto d’imprudenza ormai diffusa di fronte a un pericolo reale. «Ma che valore ha qualche giro di orologio rispetto alla vita?», chiede ad esempio una signora durante una discussione al proposito. Una domanda, questa, su cui si dovrebbe riflettere a lungo piuttosto che «sfidare» ogni giorno la sorte.
Intanto il caro Gianfranco non c’è più: persona buona, di animo gentile, sempre pronto a prodigarsi per gli altri con il gruppo di volontariato «Amici del Sidamo», come barista all’oratorio o donando il proprio tempo a vario titolo alla guida del suo «mitico» furgoncino bianco. A 81 anni lascia la moglie Lelia, i figli Angelo e Roberta con le relative famiglie. I funerali saranno celebrati domani alle 14.15 nella parrocchiale di Calvisano, partendo dall’abitazione di via Carpenedolo.
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