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Torbole, non era un gatto ma un coniglio

Non era un gatto scuoiato quello rinvenuto a Torbole, ma i resti di un coniglio. Dopo le polemiche il sindaco minaccia azioni legali
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Non era un gatto, ma un coniglio. Il caso scoppiato a Torbole Casaglia che ha tanto indignato la popolazione sembra destinato a ridimensionarsi. Quello rinvenuto sul ramo di un albero in un campo di fronte alla scuola (ma non visibile da essa) era in realtà la carcassa di un coniglio come ha alle tante certificato anche l’Asl. Ma che ci faceva quella carcassa su un albero? Nessun intento provocatorio o intimidatorio di sorta.

A porre sul ramo i resti della bestiola è stato un cittadino che stava portando a spasso i suoi due cani, i quali hanno subito fiutato la carcassa, portandogliela. Per evitare che i due cani facessero brandelli dell’animale – di cui non conosceva neppure le condizioni di salute quando era ancora in vita – ha provveduto a lanciarlo sopra l’albero in modo che i cani non potessero raggiungerlo. Questa la ricostruzione della Polizia Locale che dopo il clamore suscitato dall’episodio ha ricevuto la visita del cittadino che ha esposto come erano effettivamente andate le cose.

Quanto alla presenza di quella carcassa non viene escluso che qualcuno abbia smaltito in modo improprio i resti dell’animale abbandonandolo nel campo. Nel frattempo, in paese si è diffusa una sorta di psicosi: diversi proprietari di gatti che magari da qualche giorno non vedevano il proprio micio si sono preoccupati per la sorte dell’amato felino temendo che fosse quello rinvenuto. Ma ora possono dormire sonni tranquilli.

Nel frattempo, il sindaco Dario Giannini sta valutando la possibilità di intraprendere azioni legali denunciando per procurato allarme il Partito protezione animali, la realtà animalista di Montichiari che ha sollevato il caso su segnalazione di due cittadini della zona.

 

 

 

 

 

 

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