Bassa

Terrorismo, la stazione e la base di Ghedi tra gli obiettivi

Nelle intercettazioni telefoniche «hanno parlato di più obiettivi. Anche se non c’è mai stato un inizio di passaggio all’azione
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Lavoravano come operai in un'azienda della Bassa bresciana i due stranieri arrestati dalla Polizia di Milano e accusati di associazione con finalità di terrorismo anche internazionaleo di eversione dell’ordine democratico.

Il pakistano di 27 anni era già residente a Manerbio, dove nei mesi scorsi è stato raggiunto dal tunisino 35enne. Pare che non fossero legati ad alcun gruppo ma che si muovessero in solitaria. Tra gli obiettivi che avevano identificato c'era anche la stazione ferroviaria di Brescia, anche se le loro mire erano a livello nazionale tra Roma e Milano.

Nelle intercettazioni telefoniche «hanno parlato di più obiettivi. Anche se non c’è mai stato un inizio di passaggio all’azione. Si parlava soprattutto della base militare di Ghedi. E di altri possibili obiettivi, comprese le forze dell’ordine, ma in modo generico, oppure a danno della società per la quale lavorava il cittadino tunisino».

Lo ha detto il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli durante la conferenza stampa a Milano.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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