Telecamere tra bar e supermarket, alcol a fiumi per i minorenni
Cocktail amaro per alcuni gestori di locali pubblici e supermercati di Orzinuovi. Teleorzi, telegiornale online condotto da Nicola Fratelli e Mario Bonetti, ha dimostrato che in molti locali della zona non è assolutamente difficile per un minorenne consumare o acquistare un alcolico, grazie alla silente connivenza di alcuni gestori che non rispettano il divieto di vendita a chi non ha compiuto 18 anni, e questo nonostante a dar man forte alla legge sia stata emanata in maggio un’ordinanza comunale. Inutile dirlo: il filmato è diventato virale.
Bonetti e Fratelli, assidui frequentatori della movida orceana, invitano un ragazzo di 16 anni ad entrare in 10 bar del paese a chiedere un alcolico, cocktail o birra che sia. Puntualmente il giovane esce con il cocktail o la birra tra le mani, dichiarando ai microfoni di non aver avuto alcun problema ad acquistarli. Solo un bar si rifiuta di venderglieli, chiedendo la carta di identità. Per il resto pare sia tutto molto semplice.
Allo stesso modo, e con la stessa tranquillità, un tredicenne entra in quattro supermercati del paese ed acquista alcolici e superalcolici. Il video è girato nel più assoluto anonimato: il volto del giovane, il nome e l’ambiente di ogni locale sono oscurati.
I risultati invitano a riflettere. Già nel mese di aprile il curato dell’oratorio don Luciano Ghidoni aveva denunciato con parole dure su Facebook lo sballo alcolico di alcuni ragazzini, che spesso imbrattano di vomito i bagni dell’oratorio e creano problemi di ordine pubblico con schiamazzi.
Le multe variano in base all’età: se il minore ha meno di 16 anni la violazione è penale, se invece ha tra i 16 e i 18 anni, la sanzione è amministrativa. Qualora l’infrazione si verificasse più di una volta, scatta la sospensione dell’attività per tre mesi. La disposizione si applica anche alla vendita di alcolici per asporto ai minori di qualunque età.
«Abbiamo svolto controlli a tappeto - spiega il comandante della Polizia locale, Vittorio Paloschi -, abbiamo sospeso una licenza per tre mesi e a giugno con la Questura di Brescia abbiamo dato la multa a sei bar per 5 mila euro in totale. Tuttavia alcuni esercenti, fortunatamente non tutti, non hanno una sufficiente professionalità, sensibilità e senso di responsabilità e continuano quindi imperterriti a violare la legge, pensando solo ai soldi e incuranti purtroppo della salute e della sicurezza dei giovani. Alcuni addirittura ci hanno fatto ricorso. Noi continuiamo comunque i nostri controlli e chiediamo la collaborazione di tutti, dai gestori dei locali, alle famiglie, alle agenzie educative per arginare il fenomeno».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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