Bassa

Tasca o dietro il calorifero, dove tenere i soldi?

Le intercettazioni sono la riprova di diversi incontri con imprenditori del settore e della disponibilità abituale di somme di denaro
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Il contante dove lo metto? Avrebbero voluto scoprirlo la moglie e il figlio di Pier Luigi Sbardolini. Ma anche lo stesso direttore amministrativo dell'ospedale di Chiari. La preoccupazione emerge da un paio di intercettazioni ambientali fatte dagli inquirenti della Dia milanese e riportate nell'ordinanza di custodia cautelare eseguita martedì.

Risalgono ad un'epoca precedente alla consegna della busta da parte dell'imprenditore Giuseppe Lo Presti (luglio 2012) e per il dott. Fabio Antezza, il gip che ha ordinato il suo arresto, sono la riprova di diversi incontri con imprenditori del settore e della disponibilità abituale di somme di denaro in contanti occultate all'interno della propria abitazione. Dove la moglie non lo sa. «Li ha presi in camera - dice in auto al figlio nel novembre del 2011 - ma non abbiamo ancora scoperto da dove. Ho guardato nel comodino, dove ha le mutande, le camicie. Non ho guardato dietro al calorifero».

Che li tenesse addosso? Sbardolini, confrontandosi col figlio, cerca di tranquillizzarlo di fronte al rischio di una perquisizione. «Se ti fermano con una pistola denunciata è un conto - diceva - ma avere i soldi in tasca non è un reato».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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