Bassa

Strage di Torchiera: «Non credo alla morte di Manolo»

Sono passati 26 anni dalla strage nella villetta di Torchiera, a Pontevico: Manolo, il responsabile, sarebbe morto in Serbia nel 2014
"MANOLO MORTO? NON CI CREDO"
AA

Guido Viscardi vuole essere sicuro della morte di Manolo, l'uomo che gli ha ucciso i genitori e i due fratelli: «Bisogna vedere le carte - ripete - i referti dell'ospedale». Bisogna, soprattutto, «vedere il luogo in cui è sepolto. E avere la certezza che quello seppellito in un cimitero della Serbia sia proprio il suo corpo».

Il 26esimo anniversario della strage di Torchiera, frazione di Pontevico, è il primo dacché a Brescia, sulla scia del procedimento istruito dall'autorità giudiziaria italiana sul conto dello spietato rapinatore, è giunta con la notizia della morte dell'omicida. Una certezza per le autorità serbe, non per Guido Viscardi: dovrà aspettare il 5 ottobre, data del rinvio dell'udienza stabilita dalla Corte d'assise del Tribunale di Brescia, per sapere se ci sarà l'archiviazione per estinzione del reato.

Manolo
Manolo

Oggi intanto, come ogni Ferragosto, Guido e la sua famiglia ricordano chi non c'è più, con una commemorazione nel giardino della villetta dove, nella notte tra il 15 e il 16 agosto del 1990, Ljubisa Vrbanovic detto Manolo e il suo complice, durante una rapina, uccisero a colpi di pistola Giuliano Viscardi, la moglie Agnese Maringoni e due dei loro figli, Maria Francesca e Luciano, di 23 e 29 anni.

Fu proprio l'inaspettato arrivo a casa di Luciano a scatenare la furia omicida di Manolo, fuggito poi lasciando quattro cadaveri dietro di sé. L'atroce scoperta toccò il mattino seguente a Guido, allora 28enne, che era già sposato e non viveva più lì. In quella casa ha poi cresciuto i suoi figli. E in quella casa ricorda una strage per cui chiede ancora certezze.

A ricordare l'eccidio, accanto alla villetta e all'allevamento che Guido Viscardi non ha mai voluto abbandonare, c'è una croce, costruita con il parquet della casa insanguinato dopo la strage. Come ogni anno, domani, 16 agosto, alle 9.30, proprio accanto alla croce si terrà una Messa. Una celebrazione per non dimenticare. In attesa che sulla definitiva uscita di scena del killer dagli occhi gialli - come fu ribattezzato dalla stampa dell'epoca Manolo -, giungano le conferme che a Torchiera ancora mancano.

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Suggeriti per te