Stipendio da 300 euro al mese per 15 ore di lavoro al giorno
Sfruttavano lo stato di bisogno dei connazionali che non conoscevano la lingua e avevano bisogno di lavorare per ottenere il permesso di soggiorno. Li pagavano 300 euro al mese per 15 ore di attività al giorno nei campi e nelle aziende della Bassa Bresciana. «Se non accetti le nostre condizioni ti abbandoniamo» era la minaccia. Per questo, due cittadini indiani sono stati condannati per caporalato al termine del processo davanti al Tribunale di Brescia.
Gurmit Singh, titolare della società Singh is King, promotore ed organizzatore dell’attività criminale, dovrà rimanere in carcere 5 anni e una volta scontata la pena sarà espulso dal territorio italiano.
Pena di 4 mesi invece per Lakbir Sing. Le vittime del sistema sono 34 e tra queste anche quattro minorenni: tre sotto i 18 anni e un lavoratore addirittura non ancora 14enne. Tutti venivano sottopagati e costretti a lavorare in condizioni disumane. Trasportati di notte, stipati in furgoncini guidati da connazionali.
Le due condanne rappresentano la coda di un maxi processo che nei mesi scorsi aveva portato a 50 patteggiamenti tra italiani e stranieri: indiani che collaboravano con il vertice del gruppo e bresciani che in cambio di denaro si sono prestati per falsi assunzioni.
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