Bassa

Spariti vasi, fiori e ricordi dai cimiteri: «Gesti ignobili»

Amare scoperte dopo la riapertura dei cimiteri in alcuni paesi della Bassa
Il cimitero di Pralboino, preso di mira dai ladri - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Il cimitero di Pralboino, preso di mira dai ladri - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Furti in alcuni cimiteri della Bassa. Da Pralboino a Pontevico, fino a Manerbio. Sono parecchie le segnalazioni di sparizioni di vasi di rame, ma anche fiori, candele e suppellettili, segnalate dai parenti che in questi giorni di riapertura, dopo due mesi di chiusura per l’emergenza coronavirus, si sono recati nei campi santi.

«Il primo giugno è l’anniversario della morte di mio padre - spiega una pralboinese che ha lanciato la denuncia anche attraverso i social - e proprio quel giorno hanno rubato il vaso che avevo posato sulla lapide». E c’è chi, per cercare di scoraggiare i ladri a compiere il furto, lascia biglietti con l’intento di convincere i malviventi a desistere. «Dopo la terza composizione di fiori consecutiva che mi hanno sottratto al cimitero di Manerbio - racconta una 65enne - ho deciso di lasciare un messaggio, un bigliettino che naturalmente è sparito il giorno successivo. Avevo semplicemente scritto che i fiori che c’erano sulla tomba della mia mamma dovevano stare lì e non nel giardino di chi li rubava». 

L'invito da parte delle forze dell'ordine è a denunciare ogni furto. «Abbiamo anche a disposizione telecamere mobili e foto trappole che potremmo posizionare nei campisanti, e in questo modo identificare le persone che commettono questi furti deplorevoli», commenta Nicola Caraffini, comandante della Polizia intercomunale di Pontevico e Pralboino.

 

 

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